Vertenze sul Codice fiscale
Il presidente Klaus Iohannis ha motivato il gesto di respingere il Codice fiscale con il pericolo che le misure rilassamento fiscale da esso previste generino implicazioni notevoli sulla costruzione del bilancio. Il Codice fiscale non dovrebbe promuovere politiche che portano a fiscalità eccessive, ma neanche a rilassamenti accentuati, ha indicato il capo dello stato, in accordo, d’altronde, con i seri riserbi espressi in precedenza dalla Commissione europea. Questa aveva ammonito sul rischio che, non accompagnata da misure in grado di migliorare notevolmente la raccolta di imposte e tasse al budget, la loro riduzione, principalmente dell’imposta sul valore aggiunto, porti a un deficit eccessivo, il che sarebbe contrario sia alle regole europee in materia quanto agli impegni assunti nell’accordo preventivo concluso dalla Romania con il FMI.
Ştefan Stoica, 20.07.2015, 13:03
Il presidente Klaus Iohannis ha motivato il gesto di respingere il Codice fiscale con il pericolo che le misure rilassamento fiscale da esso previste generino implicazioni notevoli sulla costruzione del bilancio. Il Codice fiscale non dovrebbe promuovere politiche che portano a fiscalità eccessive, ma neanche a rilassamenti accentuati, ha indicato il capo dello stato, in accordo, d’altronde, con i seri riserbi espressi in precedenza dalla Commissione europea. Questa aveva ammonito sul rischio che, non accompagnata da misure in grado di migliorare notevolmente la raccolta di imposte e tasse al budget, la loro riduzione, principalmente dell’imposta sul valore aggiunto, porti a un deficit eccessivo, il che sarebbe contrario sia alle regole europee in materia quanto agli impegni assunti nell’accordo preventivo concluso dalla Romania con il FMI.
La decisione del capo dello stato ha provocato reazioni dure da parte del Potere. Il premier Victor Ponta non ha evitato di definirla come una decisione presa contro gli interessi nazionali. Poi, il PSD, il numero uno nel governo, ha attaccato il PNL, il numero uno all’opposizione, accusandolo di atteggiamento politicizzante. Rovana Plumb, presidente ad interim del PSD dopo l’abbandono di Victro Ponta, dettato dai problemi con la giustizia, ha dichiarato: Dal mio punto di vista, siamo davanti a un’enorme farsa politica. E’ incredibile la mancanza politicizzante di buonsenso del nuovo PNL, che rinega il proprio voto espresso nel Parlamento. Ora, loro non riconoscono più nè di aver partecipato a tutte le consultazioni e i dibattiti nelle commissioni specializzate, nè di aver contribuito con misure incluse in questo Codice fiscale, e non riconoscono più neanche di aver votato per l’adozione del Codice fiscale.
I liberali ricordano, in replica, il fatto che, nonostante il voto favorevole nel legislativo, espresso di principio per un codice fiscale che vuole essere amichevole con gli affari, essi hanno espresso sempre dei dubbi sulla sostenibilità dei tagli di tasse. Intrigata dall’asprezza del tono utilizzato da Rovana Plumb, la copresidente PNL, Alina Gorghiu, le ha suggerito di non copiare stilisticamente Victor Ponta e mantenere l’eleganza al livello di discorso. D’altra parte, i liberali sostengono la variante di una sessione straordinaria del legislativo, dedicata al riesame del Codice fiscale, e respingono fermamente quella della fiducia posta dall’esecutivo. Sarebbe una beffa nei confronti della popolazione della Romania, dell’ambiente d’affari di Romania, porre la fiducia su una proiezione, nelle condizioni in cui tu non hai più il consenso delle forze politiche. Perchè? Perchè non assicuri la stabilità della legislazione a medio e lungo termine, ha detto Alina Gorghiu.
Quello che doveva essere un dibattito su politiche ha deragliato rapidamente verso politica in stile autoctono, cioè discorso appassionato e prese di posizione discutibili.