Radio Romania – ABU: le conclusioni della Conferenza Media2020
L’impatto della socializzazione in rete nel paesaggio mediatico mondiale ha costituito un altro tema di dibattito alla conferenza Media2020 – Bringing Media to the Future, organizzata da Radio Romania e l’Asia-Pacific Broadcasting Union (ABU) dal 30 giugno al 1 luglio a Bucarest. L’evento ha riunito a Bucarest manager e rappresentanti di broadcasters di Europa, Asia, America e Australia.
Piattaforme quali Google, Facebook, Youtube, Flickr o Twitter hanno miliardi di utenti in grado di influenzare direttamente la percezione pubblica. A questo punto, i media tradizionali stanno cercando delle soluzioni volte a consentire loro sia di mantenere il rigore professionale che adeguarsi alle nuove esigenze di informazione del pubblico.
A moderare la sessione dedicata al giornalismo partecipativo e ai social media lo scrittore Sergio Valzania, già vicedirettore di Radio Rai. La cosa più interessante è stata il rapporto individuato fra i social media e la broadcasting tradizionale, spiega Sergio Valzania, aggiungendo, in riferimento alla conferenza, che a livello strategico, la cosa più importante è la dimostrazione che ha dato Radio Romania della sua capacità di essere un operatore proprio di servizio pubblico nel senso più elevato, cioè di avere la capacità di raccordare realtà diverse nel campo della comunicazione e di permettere a noi, che veniamo da altre radio, di gettare uno sguardo su delle realtà interessantissime, perchè profondamente diverse da quelle con le quali siamo abituti a confrontarci, ha aggiunto Sergio Valzania.
Presente alla conferenza di Bucarest, Marco Zita, manager e cofondatore di Finzioni Productions, ha messo in risalto l’importanza di un simile dibattito nei nostri giorni, un dibattito che richiede ulteriori sviluppi.
La conferenza di Bucarest – una prima nel paesaggio mediatico mondiale – ha aperto nuove prospettive. Dall’Europa hanno partecipato rappresentanti delle più grandi aziende media di Gran Bretagna, Italia, Santa Sede, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Belgio.
La sostanza della conferenza è stata del tutto speciale. Voglio ringraziare particolarmente Radio Romania per aver fatto qualcosa di nuovo, per aver costruito un ponte tra l’Europa e l’Asia. Abbiamo discusso dei problemi affrontati e più parliamo, collaboriamo, e condividiamo esperienze, più successo avremo, ha detto il vicedirettore della BBC, Graham Ellis.
Amfitrione della riunione, il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu, ha riassunto i due giorni di dibattito.
Credo che sia stato un successo e che la Romania, Bucarest e Radio Romania abbiano dimostrato che siamo in grado di poter generare cose importanti, che siamo un partner affidabile e che – come ho trasmesso ai partecipanti – la porta di Radio Romania resta aperta a partenariati di questo tipo e non solo. Abbiamo dei valori comuni in cui crediamo, la missione pubblica è quasi la stessa ovunque nel mondo e, dall’informazione alla cultura, educazione o tecnologia, praticamente tutti i media, pubblici o privati, devono stare e andare avanti insieme, ha concluso il Presidente Direttore Generale di Radio Romania.
Iuliana Sima Anghel, 03.07.2015, 12:34
L’impatto della socializzazione in rete nel paesaggio mediatico mondiale ha costituito un altro tema di dibattito alla conferenza Media2020 – Bringing Media to the Future, organizzata da Radio Romania e l’Asia-Pacific Broadcasting Union (ABU) dal 30 giugno al 1 luglio a Bucarest. L’evento ha riunito a Bucarest manager e rappresentanti di broadcasters di Europa, Asia, America e Australia.
Piattaforme quali Google, Facebook, Youtube, Flickr o Twitter hanno miliardi di utenti in grado di influenzare direttamente la percezione pubblica. A questo punto, i media tradizionali stanno cercando delle soluzioni volte a consentire loro sia di mantenere il rigore professionale che adeguarsi alle nuove esigenze di informazione del pubblico.
A moderare la sessione dedicata al giornalismo partecipativo e ai social media lo scrittore Sergio Valzania, già vicedirettore di Radio Rai. La cosa più interessante è stata il rapporto individuato fra i social media e la broadcasting tradizionale, spiega Sergio Valzania, aggiungendo, in riferimento alla conferenza, che a livello strategico, la cosa più importante è la dimostrazione che ha dato Radio Romania della sua capacità di essere un operatore proprio di servizio pubblico nel senso più elevato, cioè di avere la capacità di raccordare realtà diverse nel campo della comunicazione e di permettere a noi, che veniamo da altre radio, di gettare uno sguardo su delle realtà interessantissime, perchè profondamente diverse da quelle con le quali siamo abituti a confrontarci, ha aggiunto Sergio Valzania.
Presente alla conferenza di Bucarest, Marco Zita, manager e cofondatore di Finzioni Productions, ha messo in risalto l’importanza di un simile dibattito nei nostri giorni, un dibattito che richiede ulteriori sviluppi.
La conferenza di Bucarest – una prima nel paesaggio mediatico mondiale – ha aperto nuove prospettive. Dall’Europa hanno partecipato rappresentanti delle più grandi aziende media di Gran Bretagna, Italia, Santa Sede, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Belgio.
La sostanza della conferenza è stata del tutto speciale. Voglio ringraziare particolarmente Radio Romania per aver fatto qualcosa di nuovo, per aver costruito un ponte tra l’Europa e l’Asia. Abbiamo discusso dei problemi affrontati e più parliamo, collaboriamo, e condividiamo esperienze, più successo avremo, ha detto il vicedirettore della BBC, Graham Ellis.
Amfitrione della riunione, il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu, ha riassunto i due giorni di dibattito.
Credo che sia stato un successo e che la Romania, Bucarest e Radio Romania abbiano dimostrato che siamo in grado di poter generare cose importanti, che siamo un partner affidabile e che – come ho trasmesso ai partecipanti – la porta di Radio Romania resta aperta a partenariati di questo tipo e non solo. Abbiamo dei valori comuni in cui crediamo, la missione pubblica è quasi la stessa ovunque nel mondo e, dall’informazione alla cultura, educazione o tecnologia, praticamente tutti i media, pubblici o privati, devono stare e andare avanti insieme, ha concluso il Presidente Direttore Generale di Radio Romania.