Nuova legge elettorale in Romania
In sovrappeso, inefficace e lungi da rappresentare come si deve il corpo degli eletti della stirpe. Così è percepito dall’opinione pubblica romena il Parlamento di Bucarest. All’immagine deplorevole ha contribuito abbondantemente l’interpretazione difettosa, a volte abusiva, dell’idea di immunità parlamentare. Interpretazione materializzata tramite un’accanita e condannabile solidarietà di casta con quei membri – non pochi – indagati per reati di corruzione, per cui i procuratori hanno chiesto l’autorizzazione dell’inchiesta penale, del fermo o della custodia cautelare. Qualcosa andava, però, cambiato, cosicchè ci si è tentati con la modifica del modo in cui vengono eletti i parlamentari.
Ştefan Stoica, 25.06.2015, 13:12
La nuova legge abbandona il sistema di voto uninominale, invalidato dalla realtà e dalla specificità della vita politica romena, e decide il ritorno al voto sulle liste, valido fino al 2008. Senza garantire il miglioramento qualitativo della componenza del legislativo, ciò porta almeno alla riduzione del numero di parlamentari, da 588 a 466. Meno senatori e deputati, la reintroduzione del voto sulle liste e il mantenimento della soglia elettorale del 5% sono i principali provvedimenti della nuova legge elettorale. Il progetto è stato appoggiato da tutti i gruppi parlamentari.
La deputata PSD, Gabriela Podasca, ha sostenuto che il voto proporzionale sulle liste, che funzionerà alle elezioni del 2016, è il più rappresentativo sistema elettorale, uno semplice e corretto. Praticamente, quanto voti ricevi, tanti seggi ottieni nel Parlamento, ovviamente a patto di superare la soglia elettorale. Per la prima volta, credo io, riusciremo ad avere dati esatti sul numero di romeni all’estero e sapremo anche quanti seggi elettorali vanno aperti, ha detto la deputata Gabriela Podasca.
Il numero dei deputati in rappresentanza dei romeni all’estero, limitato a 6, ha costituito l’unica vertenza notevole tra la maggioranza di sinistra e l’opposizione liberale. Consideriamo che il numero dei seggi attribuiti ala Circoscrizione Elettorale Diaspora sia insufficiente per rappresentare coloro che svolgono l’attività in vari paesi del mondo, soprattutto nell’Unione Europea, ha detto il deputato PNL Victor Paul Dobre.
Il dibattito sui romeni all’estero si è imposto sull’agenda pubblica dopo le elezioni presidenziali dello scorso autunno. Allora, l’organizzazione deplorevole dello scrutinio per i romeni all’estero – costretti, nella maggior parte, a fare file interminabili per poter votare – ha generato un’ondata enorme di scontentezza che ha trasformato il premier socialdemocratico Victor Ponta dal favorito della gara per la massima carica nel suo grande perdente. Lo svolgimento delle elezioni politiche è assicurata, stando alla nuova legge, dall’Autorità Elettorale Permanente, e per evitare le frodi sarà introdotto un sistema informatico di monitoraggio dell’affluenza alle urne.