Performance bancarie e moneta europea
La crescita economica della Romania è robusta e durevole, però qualsiasi slittamento nelle politiche economiche può mettere in pericolo l’evoluzione nei prossimi anni. Lo ha sottolineato ad un incontro specializzato a Bucarest il governatore della Banca Centrale, Mugur Isarescu, richiamando l’attenzione sul pericolo di errori di politiche economiche, in quanto la crisi globale ha dimostrato che sono difficilmente correggibili. Il governatore ha sottolineato che il passaggio all’euro deve avvenire al momento giusto, dopo l’ultimazione di tutte le riforme necessarie.
Corina Cristea, 05.06.2015, 12:31
La crescita economica della Romania è robusta e durevole, però qualsiasi slittamento nelle politiche economiche può mettere in pericolo l’evoluzione nei prossimi anni. Lo ha sottolineato ad un incontro specializzato a Bucarest il governatore della Banca Centrale, Mugur Isarescu, richiamando l’attenzione sul pericolo di errori di politiche economiche, in quanto la crisi globale ha dimostrato che sono difficilmente correggibili. Il governatore ha sottolineato che il passaggio all’euro deve avvenire al momento giusto, dopo l’ultimazione di tutte le riforme necessarie.
Se all’inizio della crisi la Romania non adempiva a nessuno dei quattro grandi criteri di Maastricht, ora questi sono riuniti integralmente. La grande sfida è quella di assicurare la continuità di questi successi nel futuro. Quindi, la missione delle politiche economiche è quella di mantenere gli equilibri rifatti con tanti sforzi, di determinare una crescita economica abbastanza rapida, che però non leda questi equilibri, e che tutto si faccia puntando sulle riforme strutturali, ha detto il governatore.
Bucarest contempla il 2019 come target per pasare all’euro, però Mugur Isarescu ritiene che per la Romania in questo momento è essenziale, oltre a sviluppare l’infrastruttura, rendere efficaci settori-chiave dell’economia, come l’energia e i trasporti, risolvere il problema dell’alta disoccupazione tra i giovani e meglio assorbire i fondi europei. Stando ai partecipanti al detto forum economico, i principali rischi per lo sviluppo economico degli stati del sud-est europeo, quindi anche per la Romania, sono piuttosto esterni e riguardano specialmente i potenziali pericoli derivanti dalla situazione della Grecia e dal conflitto in Ucraina. Il fatto che nel Paese le cose vanno bene risulta anche dalle statistiche. Stando all’INS, gli investimenti netti nell’economia nazionale sono aumentati, ad esempio, dell’8,5% nel primo trimestre, nei confronti del corrispettivo periodo dello scorso anno.
Stabilire il 2019 come target per passare all’euro riveste anche un senso simbolico, in quanto in quel periodo la Romania avrà la presidenza di turno dell’UE, ha sottolineato d’altra parte il premier Victor Ponta, proponendo persino l’idea di un referendum sull’entrata nell’eurozona. Presente al forum economico, il rappresentante del FMI per Romania e Bulgaria, Guillermo Tolosa, ha valutato che i target che deve raggiungere il governo romeno nel 2015 sono attuabili, però per il prossimo anno c’è tanto da lavorare affinchè il governo possa adempiere agli obiettivi assunti.