Crescita economica record per la Romania
Romania e Cipro hanno registrato la maggiore crescita economica nell’Ue nel primo trimestre del 2015, rispetto ai precedenti tre mesi. Lo rilevano le stime preliminari pubblicate, ieri, dall’Eurostat. Grazie ad una crescita trimestrale dell’1,6%, i due Paesi sono leader nell’Ue, seguiti da Spagna e Bulgaria — ambo con lo 0,9% – da Slovacchia — con lo 0,8% – e da Francia e Ungheria — ciascuna con lo 0,6%. Al polo opposto si trovano Lituania, Estonia, Grecia e Finlandia, che hanno registrato dei cali. Anche calcolata a livello annuo, la crescita economica del 4,2% della Romania è la maggiore nell’Ue. Ciononstante, il contesto geopolitico impone un’attenzione speciale. La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo afferma che l’Europa Orientale deve rafforzare la sua resistenza agli shock, gli stati della regione rischiando di essere colpiti dalle tubolenze politico-economiche in Russia, Ucraina e Grecia.
Roxana Vasile, 14.05.2015, 15:44
Romania e Cipro hanno registrato la maggiore crescita economica nell’Ue nel primo trimestre del 2015, rispetto ai precedenti tre mesi. Lo rilevano le stime preliminari pubblicate, ieri, dall’Eurostat. Grazie ad una crescita trimestrale dell’1,6%, i due Paesi sono leader nell’Ue, seguiti da Spagna e Bulgaria — ambo con lo 0,9% – da Slovacchia — con lo 0,8% – e da Francia e Ungheria — ciascuna con lo 0,6%. Al polo opposto si trovano Lituania, Estonia, Grecia e Finlandia, che hanno registrato dei cali. Anche calcolata a livello annuo, la crescita economica del 4,2% della Romania è la maggiore nell’Ue. Ciononstante, il contesto geopolitico impone un’attenzione speciale. La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo afferma che l’Europa Orientale deve rafforzare la sua resistenza agli shock, gli stati della regione rischiando di essere colpiti dalle tubolenze politico-economiche in Russia, Ucraina e Grecia.
I Paesi dell’Europa Centrale godono di un rilancio economico sostenuto dal consumo interno. Persistono, invece, i crediti non redditizi, e la Russia e l’Ucraina restano in recessione, il che potrebbe intaccare la crescita in altri Paesi — afferma la Bers. Inoltre, è impossibile stimare l’impatto di un’eventuale uscita della Grecia dall’Eurozona per gli stati confinanti, nel contesto in cui banche greche sono presenti in Paesi come Bulgaria e Romania. Poi, al di là delle dichiarazioni dei politici, a Bucarest occorrono misure socio-economiche concrete che vengano incontro, innanzittutto, alle categorie a disagio.
Stando ad Eurostat, quasi la metà delle persone a disagio soffrono a causa delle scarsità materiali. L’Eurostat definisce una persona con scarsità materiali in base a 9 criteri: ha accumulato debiti nel pagamento delle rate o delle bollette, non si permette di comprarsi una tv a colori, un’auto, un telefono o una lavatrice, non si permette di riscaldarsi l’abitazione, non fa fronte alle spese inattese, non si permette di mangiare un po’ di carne o di pesce almeno una volta ogni due giorni o non si permette una settimana di vacanze altrove che a casa. Le persone che non riuniscono tre dei 9 criteri soffrono di scarsità materiali e quelle che non ne riuniscono almeno 4 soffrono di gravi scarsità materiali. In Romania, quasi la metà della popolazione è colpita da scarsità materiali, mentre il 30% soffre di severe scarsità materiali.
(traduzione di Adina Vasile)