Cosa porterà il calo dell’Iva sugli alimenti?
Parte importante di un ambizioso programma governativo di rilassamento fiscale, la riduzione dell’Iva sugli alimenti dal 1 giugno ha ricevuto il via libera dei senatori di Bucarest. La misura consiste nel calo della tassa dal 24 al 9% su tutti gli alimenti, le bevande analcoliche, i servizi di ristorazione e catering. Si tratta, infatti, di un allineamento all’Iva sul pane e i prodotti di panificazione. Ritenuta dall’Esecutivo una modalità per incoraggiare il consumo e, implicitamente, per consolidare la tendenza ascendente dell’economia, la misura è stata accompagnata, sin dal suo annuncio, da scetticismo per quanto riguarda il calo significativo dei prezzi allo scaffale. Scetticismo alimentato dal sospetto che gli ipermercati abbiano aumentato in anticipo i prezzi, per aumentare i loro profitti. Sarà il mercato a regolare le cose, e un’Iva minore si rifletterà, indiscutibilimente, nei prezzi. Lo ha affermato il premier romeno Victor Ponta. I calcoli presentati dal Ministero dell’Agricoltura predicono, del resto, cali dei prezzi degli alimenti di circa il 12%. L’ottimismo delle autorità è condiviso, in gran misura, dalla popolazione.
Ştefan Stoica, 13.05.2015, 15:48
Parte importante di un ambizioso programma governativo di rilassamento fiscale, la riduzione dell’Iva sugli alimenti dal 1 giugno ha ricevuto il via libera dei senatori di Bucarest. La misura consiste nel calo della tassa dal 24 al 9% su tutti gli alimenti, le bevande analcoliche, i servizi di ristorazione e catering. Si tratta, infatti, di un allineamento all’Iva sul pane e i prodotti di panificazione. Ritenuta dall’Esecutivo una modalità per incoraggiare il consumo e, implicitamente, per consolidare la tendenza ascendente dell’economia, la misura è stata accompagnata, sin dal suo annuncio, da scetticismo per quanto riguarda il calo significativo dei prezzi allo scaffale. Scetticismo alimentato dal sospetto che gli ipermercati abbiano aumentato in anticipo i prezzi, per aumentare i loro profitti. Sarà il mercato a regolare le cose, e un’Iva minore si rifletterà, indiscutibilimente, nei prezzi. Lo ha affermato il premier romeno Victor Ponta. I calcoli presentati dal Ministero dell’Agricoltura predicono, del resto, cali dei prezzi degli alimenti di circa il 12%. L’ottimismo delle autorità è condiviso, in gran misura, dalla popolazione.
La maggioranza dei romeni ritiene che la riduzione dell’Iva sugli alimenti e le bevande analcoliche rappresenti una buona misura sia per loro, che per l’economia. Lo rileva un sondaggio demoscopico dell’Inscop Research, commissionato dal quotidiano Adevarul. Il 34,5% degli interpellati affermano, tuttavia, che le tasse e imposte minori, come sono previste nel nuovo Codice Fiscale, significano meno soldi per la salute, l’educazione e l’infrastruttura. Ma essi sono però contraddetti da circa il 39% dei connazionali. Circa il 27% degli interpellati non hanno ancora un’opinione sull’argomento oppure si sono rifiutati di rispondere, il che rappresenterebbe, stando al sondaggio, un indicatore della mancanza di informazione o di comprensione dei meccanismi economici e di bilancio. Il 37,7% dei romeni — rileva lo stesso sondaggio — prevedono che i prezzi saranno minori, ma che il calo non rispetterà integralmente la riduzione dell’Iva. Circa il 33% crede che i prezzi per gli alimenti e le bevande analcoliche non diminuiranno affatto, e il 19% che caleranno, rispettando integralmente il calo dell’Iva. In tutto, il 57% dei romeni considera che il calo dell’Iva per gli alimenti e le bevande analcoliche si risentirà nella riduzione dei prezzi allo scaffale.
La decisione del Governo di optare per il calo dell’Iva per gli alimenti e le bevande analcoliche dal 24 al 9% è preferita dal 62% della popolazione, mostra ancora l’indagine, rispetto all’idea della riduzione generale dell’Iva dal 24 al 20%, preferita da solo il 29% degli interpellati. L’indagine è stata condotta tra il 23 e il 30 aprile, su un campione di 1.085 persone, con un errore massimo del +/- 3%.
(traduzione di Adina Vasile)