Torneo del premier romeno nei Paesi del Golfo
Nessuno ignora il potenziale degli stati del Golfo, di cui si dice che si bagnano ugualmente in petrolio e dollari. Perciò, il capitale che possono investire gli arabi resta un target per tutti i governi del mondo. Arabia Saudita, Qatar, Kuweit, Emirati Arabi Uniti hanno costituito le tappe del torneo del premier Victor Ponta che ad ogni scalo ha tentato di convincere gli interlocutori che vale la pena di fare affari con la Romania.
Bogdan Matei, 06.05.2015, 13:19
A Riyadh, dove è stato ricevuto da re Salman, il premier ha riconosciuto che la Romania ha bisogno di partner come l’Arabia Saudita che facciano investimenti in agricoltura o costruzioni, turismo medico o industria della difesa. D’altronde, il mese prossimo un gruppo di imprenditori romeni si recherà in Arabia Saudita con proposte concrete di collaborazione.
A 25 anni dall’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra la Romania e il Qatar, Ponta è stato il primo capo di governo di Bucarest a recarsi in visita ufficiale a Doha, dove ha dichiarato che si propone un rilancio del dialogo politico bilaterale e un rinvigorimento delle relazioni economiche. Il volume dell’interscambio è su un trend ascendente, però il loro livello di soli 61 milioni di dollari non riflette il potenziale di collaborazione con uno stato che stanzia centinaia di miliardi di dollari per investimenti all’estero.
In Kuweit sono stati discussi i progetti nel campo dell’agricoltura, della sanità, dell’IT e dell’infrastruttura energetica. Le due parti stanno cercando una soluzione per consentire ai prodotti agroalimentari romeni un accesso più veloce e più facile sul mercato del Kuweit e del Golfo, ha spiegato Ponta. Il premier dice che “la Romania è apprezzata e amata nel Kuweit, dato il ruolo svolto nel 1990”, con riferimento alla condanna categorica da parte di Bucarest dell’invasione irachena nell’emirato.
Ad Abu Dhabi, i colloqui con le autorità e con i rappresentanti degli ambienti d’affari degli Emirati Arabi Uniti sono puntati sull’intenzione del governo romeno di mettere in Borsa l’Aeroporto internazionale Bucarest Otopeni, il più grande del Paese, e di ristrutturare la compagnia di bandiera TAROM.
Al termine del torneo, il premier ha fatto un riassunto per Radio Romania. “Politicamente, siamo riusciti a dimostrare nuovamente che siamo interessati alla relazione con questi Paesi. A loro volta, dall’inizio hanno manifestato apertura. Abbiamo discusso di cose molto concrete. Ora dobbiamo attenerci alla parola poichè noi abbiamo la cattiva abitudine di discutere progetti e poi, per problemi burocratici, per paura di non firmare perchè vengono i procuratori e non so cosa succede, lasciamo perdere tutto. Orbene, mi occuperò personalmente, insieme ai ministri che mi hanno accompagnato, di vedere concretati una parte dei progetti discussi nei prossimi sei mesi”, ha detto il premier.
Nel periodo comunista, Bucarest ufficialmente non aveva relazioni diplomatiche con le monarchie del Golfo, però cooperava intensamente con le dittature arabe laiche di Algeria, Libia, Siria o Iraq. Senza nostalgie, ma con pragmatismo, gli analisti economici e politici definiscono come coraggiosa la scommessa di Ponta di fare di nuovo del mondo arabo un partner importante per la Romania.