La Romania e l’ingresso nell’Area Schengen
Un grande obiettivo di politica estera di Bucarest è l’adesione all’Area Schengen, rinviata sin dal 2011. E’ l’ora che la Romania sia parte di questo spazio, ha affermato il presidente Klaus Iohannis durante la visita ufficiale fatta lunedì e martedì in Italia. Il capo dello stato ha ricevuto di nuovo assicurazioni dal più alto livello che le autorità di Roma sostengono questo obiettivo.
România Internațional, 29.04.2015, 13:27
Il premier Matteo Renzi ha sottolineato che la presenza della Romania nello spazio comunitario di libera circolazione è non solo nel suo beneficio, ma anche nel beneficio dell’Italia e dell’Unione Europea nel suo insieme.
Il tema dell’adesione della Romania a Schengen è stato affrontato anche dal premier Victor Ponta nel corso degli incontri avuti martedì a Strasburgo con autorità europee. Il primo ministro ha dichiarato che Bucarest ha sostegno a livello della Commissione Europea e del Parlamento Europeo.
“Ovviamente, abbiamo discusso anche del Meccanismo di Cooperazione e Verifica e di Schengen, e le nostre posizioni sono già note. Il sostegno, sia a livello della Commissione Europea che dei vertici del Parlamento Europeo, esiste, dobbiamo ancora convincere uno o due Paesi membri che hanno ancora dei riserbi da questo punto di vista”, ha detto il premier Ponta.
La scorsa settimana, durante la sua visita a Bucarest, il ministro degli esteri lussemburghese, Jean Asselborn, il cui Paese assumerà dal 1 luglio la presidenza semestrale dell’UE, ha ricordato che anche durante la sua precedente visita in Romania, nel 2011, l’adesione a Schengen era un tema all’ordine del giorno.
A suo avviso, tutti i Paesi dell’UE che hanno riunito al 100% le condizioni tecniche dovrebbero avere la possibilità di essere accolti a Schengen. Da quattro anni la Romania ha compiuto tutti i preparativi tecnici, però permane ancora un piccolo blocco, ha ammesso Asselborn.
Il ministro lussemburghese ha anche dato un consiglio alle autorità di Bucarest per rimuovere questo blocco. “Va discusso con gli amici tedeschi, ma anche con i francesi e gli olandesi, per trovare una chiave, e se essa sarà trovata, allora ottobre sarebbe un buon mese per una soluzione a questo problema”, ha detto Asselborn.
Egli ha promesso che tenterà di sostenere la causa della Romania presso questi Paesi, che collegano l’ok per Schengen ai progressi consistenti nella riforma del sistema giudiziario e nella lotta alla corruzione.
Quindi, l’ingresso nello spazio comunitario di libera circolazione sembra essere condizionato dall’abolizione del Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Questo meccanismo, istituito all’ingresso di Romania e Bulgaria nell’UE nel 2007, tiene sotto monitoraggio la riforma del sistema giudiziario e la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata.