Corruzione e lotta alla corruzione
La lotta alla corruzione in Romania resta all’attenzione delle autorità, ma anche della stampa internazionale. Il fenomeno della corruzione sarebbe costato l’anno scorso lo stato romeno e le compagnie private intorno ad un miliardo di euro, somma sufficiente per costruire 200 km di autostrada in un Paese con alcune tra le peggiori infrastrutture in Europa, scrive l’agenzia stampa Reuters. Il ritmo intenso del contrasto della corruzione sarà mantenuto in Romania finchè ci saranno politici che recheranno danni al bilancio di stato oppure prenderanno tangenti, a prescindere dalle pressioni pubbliche sui procuratori. Lo ha ribadito, a Radio Romania, il procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione, Laura Codruta Kovesi. La Kovesi ha respinto le speculazioni stando alle quali l’attività dei procuratori sarebbe influenzata dalle evoluzioni politiche.
Mihai Pelin, 09.04.2015, 13:57
La lotta alla corruzione in Romania resta all’attenzione delle autorità, ma anche della stampa internazionale. Il fenomeno della corruzione sarebbe costato l’anno scorso lo stato romeno e le compagnie private intorno ad un miliardo di euro, somma sufficiente per costruire 200 km di autostrada in un Paese con alcune tra le peggiori infrastrutture in Europa, scrive l’agenzia stampa Reuters. Il ritmo intenso del contrasto della corruzione sarà mantenuto in Romania finchè ci saranno politici che recheranno danni al bilancio di stato oppure prenderanno tangenti, a prescindere dalle pressioni pubbliche sui procuratori. Lo ha ribadito, a Radio Romania, il procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione, Laura Codruta Kovesi. La Kovesi ha respinto le speculazioni stando alle quali l’attività dei procuratori sarebbe influenzata dalle evoluzioni politiche.
”Il ritmo sostenuto dell’attività dei procuratori anticorruzione sarà mantenuto. Finchè avremo funzionari pubblici o persone con incarichi importanti che rubano dal budget oppure prendono tangenti per adempiere alle loro mansioni, l’attività della DNA sarà altrettanto intensa. Noi non indaghiamo le persone a seconda dell’appartenenza ad un partito politico o ad un culto, ma a seconda della posizione e dell’incarico ricoperto nel sistema pubblico”, ha detto la Kovesi.
Il capo della DNA ha precisato che attualmente sono in corso oltre 7 mila indagini e ha ammonito che l’attività dell’istituzione che dirige potrebbe bloccarsi se non vengono approvati i 50 nuovi incarichi di procuratore richiesti. Laura Codruta Kovesi ha pure affermato che nel sucessivo periodo saranno risolti in modo prioritario i casi in cui sono state disposte misure preventive contro gli imputati. In alcuni ci sono state delle evoluzioni spettacolari. Elena Udrea, ex ministro del Turismo e dello Sviluppo Regionale, è indagata per un nuovo reato, quello di riciclaggio di denaro, che si aggiunge alle precedenti accuse di abuso d’ufficio, traffico d’influenza e tangenti. Allo stesso tempo, la DNA ha prorogato di 30 giorni il mandato di custodia cautelare nei confronti del sindaco sospeso del rione 5 della capitale Bucarest, Marian Vanghelie, accusato di abuso d’ufficio, tangenti e riciclaggio.
Per quanto riguarda il caso del senatore Dan Sova, accusato di concorso in abuso d’ufficio, la Corte Costituzionale ha obbligato il Senato a scrivere praticamente nero su bianco di non aver dato il via libera alla sua custodia cautelare. La decisione va pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale affermano i giudici, e solo dopo può essere contestata alla Corte Costituzionale. Ricordiamo che la DNA aveva chiesto il via libera al fermo e alla custodia cautelare di Dan Sova. Sebbene la maggioranza dei parlamentari abbiano votato a favore, il Senato ha bocciato la richiesta dei procuratori in quanto non riunita la maggioranza del numero totale di senatori.
Ulteriormente, sotto la pressione dell’opinione pubblica, i parlamentari hanno modificato il loro Statuto di modo che il perseguimento penale, il fermo e la custodia cautelare di un deputato o senatore possano essere approvati con il voto della maggioranza di quelli presenti alla seduta della Camera.
(traduzione di Adina Vasile)