Modifiche allo statuto dei parlamentari
I parlamentari di Bucarest hanno finalmente compiuto, timidamente, un primo passo, verso la propria riabilitazione davanti all’opinione pubblica. Hanno modificato il proprio statuto di modo che il perseguimento penale, il fermo e la custodia cautelare di un deputato e senatore possano essere approvate con il voto della maggioranza dei presenti alla seduta della Camera che esamina una simile richiesta inoltrata dai procuratori. La modifica mette lo statuto dei parlamentari in accordo con la Legge fondamentale, come aveva richiesto la Corte Costituzionale. Ed era necessaria da tempo, ha affermato nella plenaria il deputato Mircea Toader, da parte dell’Opposizione liberale.
Ştefan Stoica, 08.04.2015, 15:45
I parlamentari di Bucarest hanno finalmente compiuto, timidamente, un primo passo, verso la propria riabilitazione davanti all’opinione pubblica. Hanno modificato il proprio statuto di modo che il perseguimento penale, il fermo e la custodia cautelare di un deputato e senatore possano essere approvate con il voto della maggioranza dei presenti alla seduta della Camera che esamina una simile richiesta inoltrata dai procuratori. La modifica mette lo statuto dei parlamentari in accordo con la Legge fondamentale, come aveva richiesto la Corte Costituzionale. Ed era necessaria da tempo, ha affermato nella plenaria il deputato Mircea Toader, da parte dell’Opposizione liberale.
“Non facciamo altro che adattare lo statuto a ciò che andava fatto molto tempo fa, per non rendere il Parlamento romeno un rifugio per alcuni che sono al di sopra della legge. In certi casi, la richiesta dei procuratori è stata approvata con la maggioranza dei presenti, mentre in altri con la maggioranza del numero totale di senatori”, ha detto Mircea Toader.
Nel futuro, anomalie procedurali tipo quelle evocate dal liberale Mircea Toader non saranno più possibili. Nella pratica parlamentare c’è stata di recente una simile situazione, nel caso del senatore Dan Sova, per cui la Direzione Nazionale Anticorruzione aveva chiesto il via libera al fermo e alla custodia cautelare, con l’accusa di concorso in abuso d’ufficio. La maggioranza dei presenti hanno votato a favore, ma la direzione del Senato ha deciso che la richiesta della DNA va considerata bocciata in quanto non è stato riunita la maggioranza del numero totale di senatori. Ciò nonostante il fatto, nel caso dei deputati, simili richieste siano state approvate con il voto della maggioranza semplice dei presenti, quindi si creava discriminazione tra le due Camere. Additato nel caso Sova, il presidente del Senato, Calin Popescu-Tariceanu, si è difeso affermando di aver agito in conformità al regolamento. Adesso, si dichiara, lui stesso, contento che la modifica recata allo statuto dei parlamentari elimini qualsiasi ambiguità, dimostrando che gli eletti non sono al di sopra della legge.
“Il Parlamento non cerca in nessun modo, avvalendosi di provvedimenti non concordi alla Costituzione, di concedere una protezione, diversa da quella per i cittadini abituali, ai membri del Parlamento. Siamo tutti uguali davanti alla legge e intendiamo che le modifiche che facciamo chiarifichino questo problema e non diano più luogo a speculazioni”, ha precisato Calin Popescu Tariceanu.
L’abuso di immunità di cui si rendono colpevoli alcuni dei parlamentari allorquando votano, in modo ingiustificato, contro le richieste della DNA, ha intaccato la credibilità e la popolarità dell’istituzione parlamentare, rendendola il bersaglio prediletto dei rimproveri degli esperti europei che valutano la riforma giudiziaria e la lotta alla corruzione in Romania. Il presidente Klaus Iohannis, critico costante dei tentativi di imposizione di qualsiasi forma di superimmunità per i parlamentari, si dichiarava, di recente, deluso di non esser ancora riuscito a convincerli che la strada da scegliere è quello dell’integrità e del rispetto per la giustizia.
(traduzione di Adina Vasile)