Riduzioni dell’IVA in Romania
Dal 1 giugno, i generi alimentari, le bevande analcoliche e i servizi di alimentazione pubblica in Romania dovrebbero essere meno cari. Il Governo ha deciso di ridurre l’VA dal 24 al 9% per questi prodotti, sei mesi prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice fiscale.
România Internațional, 08.04.2015, 12:41
Dal 1 giugno, i generi alimentari, le bevande analcoliche e i servizi di alimentazione pubblica in Romania dovrebbero essere meno cari. Il Governo ha deciso di ridurre l’VA dal 24 al 9% per questi prodotti, sei mesi prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice fiscale.
Il premier Victor Ponta ha spiegato che la misura incoraggierà i produttori interni ad applicare prezzi competitivi. Un argomento per l’applicazione anticipata di questa misura è stato quello che in Romania il peso delle spese per i generi alimentari è il maggiore dell’UE, ha spiegato il primo ministro.
“Abbiamo redditi inferiori, però i prezzi dei generi alimentari sono come in Europa, e allora il 32% del budget di una famiglia normale viene speso per il cibo. Il calo dal 24 al 9%, quindi del 15%, che entra in vigore dal 1 giugno, deve riflettersi quasi completamente nel prezzo”, ha detto Victor Ponta.
Il primo ministro ha sollecitato al Ministero dell’Agricoltura e al Fisco di controllare se dal 1 giugno la riduzione dell’IVA si rifletterà nei prezzi dei negozi. In riferimento alla sostenibilità della misura, il premier sostiene che l’impatto annuo di 5 miliardi di lei (1,1 miliardi di euro) potrà essere coperto dalle entrate supplementari alle casse dello stato, già registrate nel primo trimestre.
Oltre a prezzi più bassi, il governo sostiene che la riduzione dell’IVA contribuirà alla lotta all’evasione fiscale e alla creazione di un ambiente concorrenziale corretto. Inoltre, il calo dei prezzi potrebbe rilanciare il consumo, il che significa maggiori incassi al bilancio di stato.
L’opposizione liberale appoggia la misura, però considera che il Governo non è preparato per la sua applicazione. Il PNL denuncia la scarsa raccolta delle entrate, l’attività difettosa degli enti fiscali, che blocca i piccoli affari, ma anche la mancanza di uno studio di impatto sulle previsioni per i prossimi sei mesi sulle politiche del Governo.
“Quello che vogliamo noi è che simili misure abbiano effetti positivi. Orbene, dopo tutti i segnali che abbiamo visto negli ultimi giorni, sorgono dei punti interrogativi sulla capacità del governo di applicare questa misura in questo momento. Ho visto l’opinione molto fondamentata e argomentata del Consiglio Fiscale, ho visto il segnale di prudenza trasmesso dal Governatore della Banca Centrale, il quale ha detto — cito a memoria — “è peggio introdurre una misura positiva per poi rimuoverla, se non è preparata, anziche non introdurla affatto”. Ho visto segnali molto chiari e risoluti del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione Europea”, ha dettto il vicepresidente liberale, Catalin Predoiu.
Inoltre, il Governo ha annunciato di mantenere la decisione di ridurre, dal 1 gennaio 2016, anche la quota standard dell’IVA per gli altri prodotti e servizi dal 24 al 20%. Per il pane, l’IVA è stata abbassata al 9% da settembre 2013.