Il terrorismo, un problema globale
Una marea di gente cui si sono affiancate importanti cariche straniere hanno partecipato alla marcia di Tunisi, affermando la risolutezza di continuare la lotta al terrorismo. La Tunisia libera, fuori il terrorismo! Hanno scandito i manifestanti di tutte le età davanti al Museo del Bardo, dove il 18 marzo un attacco terroristico ha provocato la morte di 22 persone — in maggioranza turisti stranieri. I manifestanti hanno risposto cosi all’appello del presidente tunisino Beji Caid Essebsi, pure lui presente alla marcia internazionale. A lui si sono affiancati, tra gli altri, gli omologhi francese, François Hollande, e palestinese, Mahmoud Abbas, nonchè i premier italiano Matteo Renzi e algerino, Abdelmalek Sellal.
Valentin Țigău, 30.03.2015, 13:42
La Romania è stata rappresentata a questa azione di solidarietà dal ministro degli esteri, Bogdan Aurescu, il quale ha trasmesso, a nome di Bucarest, un messaggio fermo di condanna degli atti di terrorismo, nonchè di sostegno delle autorità di Tunisi negli sforzi volti a contrastarli. “Il tragico attentato avvenuto al Museo del Bardo ha portato all’attenzione, una volta in più, il bisogno stringente di una quanto più stretta ed efficace cooperazione internazionale per contrastare qualsiasi forma di terrorismo”, ha dichiarato il capo della diplomazia romena, citato da un comunicato.
Aurescu ha ricordato che la Romania ha sottoposto alla riflessione l’iniziativa della creazione di un nuovo strumento giuridico — una Corte internazionale incaricata a giudicare i crimini di terrorismo. Il ministro romeno ha svolto colloqui con l’omologo tunisino, Taieb Baccouche, con il presidente del Parlamento e con il capo dello stato. In margine alla partecipazione alla marcia di Tunisi, il ministro romeno ha incontrato anche il collega spagnolo, Jose Manuel Garcia Margallo, il quale ha espresso, a sua volta, il sostegno al progetto della Corte penale contro il terrorismo. I due ministri hanno convenuto che esperti giuristi lavorino insieme al concetto di questa Corte.
Sostegno per l’iniziativa romena è arrivato anche dal ministro degli esteri olandese, Bert Koenders, il quale ha viaggiato insieme al ministro Aurescu a Tunisi, dopo una breve visita ufficiale a Bucarest. Il dignitario dell’Aja, sede del Tribunale Penale Internazionale, ha detto di applaudire l’idea di una corte speciale che giudicasse gli atti di terrorismo e di esaminare, insieme alla parte romena, in che misura è possibile la sua creazione.