La Romania e lo scudo antimissile
Il sistema contro i missili balistici, che includerà elementi terrestri in Romania e Polonia e impianti navali è esclusivamente difensivo, e il suo utilizzo, ai sensi della carta dell’ONU e del diritto internazionale, ha come scopo la legittima difesa. Lo ha precisato a Londra il ministro degli esteri romeno, Bogdan Aurescu, sotolineando che lo sviluppo delle capacità dell’Alleanza Nord-Atlantica di difesa contro i missili balistici è un contributo notevole al consolidamento del legame transatlantico.
Roxana Vasile, 25.03.2015, 15:18
In questo contesto, qualsiasi minaccia con l’uso della forza in seguito allo sviluppo di questo progetto strettamente difensivo è inaccettabile ed è contraria al principio fondamentale del divieto dell’uso della forza o della minaccia con la forza — norma imperativa del diritto internazionale. Lo scorso sabato, l’ambasciatore russo in Danimarca, Mikhail Vanin, dichiarava, in un articolo pubblicato dalla stampa di Copenaghen, che Mosca considererà target legittimi tutti i paesi che accoglieranno installazioni antibalistiche dell’Alleanza Nord-Atlantica e ha minacciato che le navi militari danesi rischiano di essere attacate da razzi nucleari, se la Danimarca di affiancherà al sistema antimissile, come intende fare.
La recente minaccia della Russia non è singolare. Lo stesso comandante delle forze alleate in Europa, il generale americano Philip Breedlove, riconosceva che, quanto è diventata parte dello scudo antimissile della NATO, la Romania è stata sottoposta a pressioni grandissime. Lo stesso è accaduto con la Polonia o con qualsiasi altro paese che vorrà affiancarsi al progetto difensivo, che le autorità russe hanno incluso tra le minacce alla sicurezza del loro paese. Nessuna assicurazione dei nord-atlantici — che il sistema antimissile non è diretto contro la Russia — è stato in grado di rimuovere i timori di Mosca.
Stando al ministro Bogdan Aurescu, lo scudo antimissile non viola il Trattato sulle Forze Nucleari Intermedie (INF), come sostiene questa. Anzi, la collocazione di elementi in Romania porta un più di stabilità, crea opportunità di cooperazione con stati terzi e contribuisce all’adempimento dell’aspirazione di assicurare la pace in Europa. D’altronde, il progetto strategico romeno-americano di collocare alla base militare di Deveselu, nel sud della Romania, elementi dello scudo riflette l’impegno degli Stati Uniti nella sicurezza europea.
L’anno 2015 è importante: grazie alla cooperazione e allo stretto coordinamento romeno-americano, la base militare che ospiterà elementi dello scudo antimissile dovrebbe diventare operativa. Vi si troveranno più intercettori di missili balistici e un sistema radar per la segnalazione delle minacce balistiche.