Sicurezza e lotta al terrorismo
A Bucarest si è svolta la riunione di bilancio per il 2014 dell’Intelligence romena – istituzione creata dopo la Rivoluzione Romena, il 26 marzo del 1990. Il neo direttore dell’Intelligence, Eduard Helvig, ha tracciato, nel suo primo bilancio, la mappa dei rischi per la Romania, soprattutto la situazione in Ucraina. Helvig ha mostrato che l’Intelligence ha anticipato correttamente e ha informato i decisori sull’evoluzione di questi rischi a livello regionale, fatto che ha determinato certe decisioni strategiche importanti nel campo della sicurezza nazionale. Inoltre, è stata concessa un’attenzione speciale al controspionaggio, che si è intensificato, e per quanto riguarda la minaccia terroristica si è puntato su misure di prevenzione e contrasto, che permettessero di mantenere il livello blù — “precauzionale”. Restiamo, ha sottolineato il capo dell’Intelligence, uno dei pochi Paesi a non essere stati colpiti direttamente da questo flagello.
Valentin Țigău, 25.03.2015, 13:49
A Bucarest si è svolta la riunione di bilancio per il 2014 dell’Intelligence romena – istituzione creata dopo la Rivoluzione Romena, il 26 marzo del 1990. Il neo direttore dell’Intelligence, Eduard Helvig, ha tracciato, nel suo primo bilancio, la mappa dei rischi per la Romania, soprattutto la situazione in Ucraina. Helvig ha mostrato che l’Intelligence ha anticipato correttamente e ha informato i decisori sull’evoluzione di questi rischi a livello regionale, fatto che ha determinato certe decisioni strategiche importanti nel campo della sicurezza nazionale. Inoltre, è stata concessa un’attenzione speciale al controspionaggio, che si è intensificato, e per quanto riguarda la minaccia terroristica si è puntato su misure di prevenzione e contrasto, che permettessero di mantenere il livello blù — “precauzionale”. Restiamo, ha sottolineato il capo dell’Intelligence, uno dei pochi Paesi a non essere stati colpiti direttamente da questo flagello.
“Risorse importanti sono state concentrate, come negli anni precedenti, su quelli aspetti che potevano intaccare la struttura dello stato e la sua capacità di azione, sopratutto per quanto riguarda la corruzione al vertice, il funzionamento della giustizia, l’evasione fiscale o la vulnerabilità nella gestione dei fondi europei”, ha precisato Helvig.
Nel bilancio presentato a 25 anni dalla creazione dell’istituzione, Eduard Helvig ha pure mostrato che, per l’Intelligence, una delle priorità per il 2015 è il consolidamento delle performance dell’istituzione.
Il presidente romeno Klaus Iohannis, che ha proposto, lo scorso febbraio, Eduard Helvig a capo dell’Intelligence, ha affermato che, nel 2014, la Romania è stata risparmiata dalle sorprese di natura strategica e ha rappresentato un modello di stabilità nella regione, grazie all’attività dell’Intelligence.
“Nella mia visione, il principio che deve definire l’approccio nel campo della sicurezza è quello della cooperazione. Ciò presuppone una buona comunicazione e il relazionare dell’Intelligence con i suoi partner e beneficiari, con le istituzioni che vegliano sulla sua attività e persino con la società nel suo insieme. Seguirò con attenzione la condotta dell’Intelligence, che mi aspetto che sia una equilibrata, neutrale nei confronti dei giochi politici e nei rapporti con la società”, ha detto Klaus Iohannis.
Il capo dello stato ha menzionato che l’Intelligence ha contribuito, in modo significativo, alla lotta alla corruzione e al consolidamento della sicurezza nazionale, che, del resto, sono anche le priorità per il 2015.
(traduzione di Adina Vasile)