Romania – Moldova: il presidente Iohannis a Chisinau
L’applicazione delle riforme nella giustizia, la lotta alla corruzione e lo sviluppo economico si confermano, promette il presidente Nicolae Timofti, le priorità dell’amministrazione della Moldova, la quale, dopo aver firmato lo scorso anno accordi di associazione e libero scambio con Bruxelles auspica di ottenere l’ingresso nell’UE nel 2020. E il sostegno di Bucarest, aggiunge il presidente, è essenziale.
Bogdan Matei, 25.02.2015, 14:42
“Abbiamo in svolgimento numerosi progetti di infrastruttura — nel sistema energetico, in quello di trasporti, educazione, medicina ecc. Sono progetti vitali per la Moldova e, con il prezioso appoggio della Romania, essi si stanno concretando. Ho detto al signor presidente che mi auguro che in Moldova vengano più investimenti romeni, in tutti i settori”, ha detto Timofti.
Alleato, partner, guida dello stato confinante sin dal 1991, quando aveva proclamato l’indipendenza da Mosca, la Romania continuerà a fare tutto quanto dipende da essa per l’uscita di Chisinau dalla zona grigia dello spazio ex sovietico. Solo l’appartenenza al mondo libero e l’assunzione dei valori occidentali possono garantire la democrazia, i diritti dell’uomo, lo stato di diritto e la prosperità alla quale aspirano i cittadini moldavi, ha sottolineato a Chisinau il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis.
“Ho discusso con il signor presidente dei benefici incontestabili dell’integrazione europea. Solo l’integrazione europea rappresenta la garanzia di un futuro prospero, in sicurezza e dignità per tutti i cittadini della Moldova. Entrambi abbiamo concordato che le priorità che avvicinano la Moldova a questo momento continuano ad attenersi alle riforme con impatto sulla vita dei cittadini — economia, settore finanziario, giustizia, lotta alla corruzione”, ha detto il presidente romeno.
Iohannis aveva programmato in Moldova la sua prima visita ufficiale dopo l’insediamento nell’incarico, il 21 dicembre, però, alla luce dei ritardi nella formazione del nuovo governo di Chisinau, ha rinviato la visita, in attesa dell’insediamento del governo. Creato dalla coalizione minoritaria tra i liberal-democratici e i democratici e appoggiato dai comunisti filorussi, il gabinetto presieduto dal giovane imprenditore Chiric Gaburici è, stando agli analisti, fragile politicamente e confuso geopoliticamente.
Prima della visita, Iohannis aveva dichiarato che la variante migliore per portare avanti il percorso europeo della Moldova sarebbe stata che i partiti filoeuropei che sono stati votati da una maggioranza dell’elettorato formassero il governo — cenno alla cooptazione dei liberali, i quali, anche se sono i più decisi sostenitori dell’avvicinamento a Bucarest e Bruxelles, sono rimasti all’opposizione. Il presidente ha precisato, però, che la Romania può solamente esprimere l’opzione, ma non deve dettare alla Moldova cosa deve fare.