Criminalità: il direttore Europol, pericolo crescente
Negli ultimi dieci anni è cresciuta la minaccia da parte dei gruppi di criminalità organizzata, il che crea una situazione complessa nei Paesi UE. Lo dichiara in un’intervista a Radio Romania il direttore di Europol, Rob Wainwright, spiegando che una parte dei gruppi coinvolti in questo tipo di reati provengono dalla Romania.
Valentin Țigău, 24.02.2015, 13:00
“Negli ultimi anni, da quando abbiamo scoperto questi gruppi in Romania, abbiamo ricvevuto una risposta estremamente positiva dalla polizia nazionale. Ci aiutiamo reciprocamente, da una parte, per impedire a questi gruppi di agire in vari Paesi dell’Europa e dall’altra per individuare i delinquenti stranieri che agiscono sul territorio della Romania, poichè si verifica anche questo fenomeno”, ha dichiarato il capo di Europol.
Rob Wainwright ha aggiunto che l’Europol beneficia dei servizi di molti poliziotti romeni, che hanno le più avanzate conoscenze e abilità necessarie nella lotta alla criminalità organizzata e ai reati cibernetici. Lo scorso anno, decine di bambini romeni sono stati salvati dai trafficanti di esseri umani nell’ambito della più ampia operazione mai condotta da Europol. I bambini dovevano essere inviati all’estero e sfruttati per accattonaggio o lavoro. Sono state arrestate oltre 1.000 persone accusate di aver costituito gruppi di criminalità organizzata, traffico di persone e di droga. L’operazione ha coinvolto rappresentanti dei 28 stati membri, la Romania compresa.
Nel Paese si considera che spesso il fenomeno della corruzione si trova alla base della criminalità organizzata. D’altra parte, la maggioranza dei romeni ritiene la Direzione Nazionale Anticorruzione come una delle più solide istituzioni dello stato. Un recente sondaggio demoscopico indica al primo posto la DNA, con oltre l’80%, nella classifica delle istituzioni percepite come le più impegnate nella lotta alla corruzione. La spiegazione di questa risposta è data sia dalla forte insoddisfazione della popolazione sull’ampia dimensione e sui gravi effetti della corruzione in Romania, nonchè dalla visibilità e dalla densità crescenti delle azioni anticorruzione che dominano l’agenda pubblica.
Nel sondaggio condotto dal 5 al 10 febbraio su un campione di 1065 persone, la DNA è seguita nella classifica dal Servizio Romeno di Informazioni, con oltre il 69% e dalla Presidenza, con circa il 62%. Seguono la Procura, l’Agenzia nazionale per l’integrità, la Polizia e la stampa. Il Governo e il Parlamento si piazzano agli ultimi due posti in questa classifica.