Parlamento: si torna in aula per nuova sessione
A novembre, l’attenzione della classe politica e dell’opinione pubblica puntava sulle elezioni presidenziali, vinte inaspettatamente dall’ex leader liberale Klaus Iohannis. A dicembre, il leader socialdemocratico Victor Ponta ha ricevuto confortevolmente un nuovo voto di investitura a capo del Governo, al quale, accanto al PSD, sono associati l’UNPR, il PC e la dissidenza liberale PLR, cooptata al posto dell’UDMR. Col ritorno in aula per la nuova sessione parlamentare, i senatori e i deputati assumono il primo piano della scena.
Bogdan Matei, 02.02.2015, 11:24
A novembre, l’attenzione della classe politica e dell’opinione pubblica puntava sulle elezioni presidenziali, vinte inaspettatamente dall’ex leader liberale Klaus Iohannis. A dicembre, il leader socialdemocratico Victor Ponta ha ricevuto confortevolmente un nuovo voto di investitura a capo del Governo, al quale, accanto al PSD, sono associati l’UNPR, il PC e la dissidenza liberale PLR, cooptata al posto dell’UDMR. Col ritorno in aula per la nuova sessione parlamentare, i senatori e i deputati assumono il primo piano della scena.
Per la maggioranza dominata dai socialdemocratici, prioritarie sono una nuova agenda di lavoro del Legislativo e un dialogo più intenso con il potere esecutivo. La presentazione, all’inizio di ogni settimana, in plenaria, degli obiettivi del governo, è la promessa assunta dal premier. Sia il potere di sinistra che l’opposizione — chiamata genericamente liberale con l’acceleramento delle procedure di fusione in un nuovo PNL dei nazional-liberali con i democratico-liberali — promettono di togliere lo scudo dell’immunità parlamentare per gli eletti coinvolti in fascicoli di corruzione.
Il deputato Tinel Gheorghe precisa che i liberali insisteranno per la privazione del mandato per gli eletti locali che, in autunno, hanno cambiato i partiti, approfittando di un’ordinanza del Governo invalidata successivamente dalla Corte Costituzionale. La modifica della legislazione elettorale, eventualmente col ripristino, per il Parlamento, del voto sulle liste al posto del cosiddetto uninominale, che si è dimostrato un fallimento clamoroso, è un altro obiettivo comune del PSD e del PNL.
Le vertenze appaiono quando si discute dell’elezione dei sindaci che i socialdemocratici vorrebbero risolta in un unico scrutinio e i liberali in due turni. Meta definita come molto ambiziosa da quasi tutti i commentatori politici, i liberali si propongono per questa sessione parlamentare anche di cambiare la maggioranza al Senato e alla Camera, al fine di ottenere la rimozione del governo Ponta tramite una sfiducia.
Sull’agenda del Legislativo saranno introdotti anche emendamenti costituzionali, un nuovo codice fiscale, nonchè la legge del fallimento personale. Tutto sommato, sarà una sessione laboriosa e drammaticamente lesa dall’impopolarità del Parlamento di Bucarest, la cui fiducia si aggira da anni a solo il 10%. E che i cittadini ritengono inefficace e consumatore di grandi risorse dal budget, soprattutto perchè, dopo le elezioni politiche del 2012, è stato gonfiato a ben 588 eletti, rimasti in meno intanto in seguito alle inchieste anticorruzione che hanno portato ad arresti e condanne.
Lo ammette anche il presidente della Camera, il socialdemocratico Valeriu Zgonea, il quale ha richiamato l’attenzione ai colleghi che l’intera istituzione soffre di un deficit di immagine e che i suoi membri sono percepiti come “ladri”, “corrotti” e “fannulloni”. Zgonea aggiunge che queste etichette sono ingiuste e scoraggianti per molti parlamentari che lavorano seriamente e capiscono il proprio ruolo nel Legislativo.