Corruzione: nel mirino ex ministri, imprenditori e giudici
Attività intensa alla Direzione Nazionale Anticorruzione, che ha fermato o messo sotto accusa personaggi famosi in importanti fascicoli. Dopo diverse ore di ascolti, l’ex ministro dell’Economia, Adriean Videanu, figura di spicco del Partito Democratico-liberale, è uscito in manette dalla sede dell’istituzione, passando, ieri, la prima notte dietro le sbarre. Le accuse sono di complicità ad abuso d’ufficio in un fascicolo in cui è indagata l’ex capo della Direzione d’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT), Alina Bica, fermata sin dallo scorso dicembre. Un anno fa, la Bica avrebbe tolto in modo abusivo il sequestro su 80 azioni detenute da Videanu presso una società commerciale, aiutandolo, cosi’, ad ottenere benefici indebiti tramite la loro vendita. In quel momento, Videanu era indagato dalla DIICOT, assieme ad altre persone, per danni di 11 milioni di dollari e la messa in pericolo del sistema energetico nazionale nel settore dei gas naturali.
Corina Cristea, 30.01.2015, 14:50
Attività intensa alla Direzione Nazionale Anticorruzione, che ha fermato o messo sotto accusa personaggi famosi in importanti fascicoli. Dopo diverse ore di ascolti, l’ex ministro dell’Economia, Adriean Videanu, figura di spicco del Partito Democratico-liberale, è uscito in manette dalla sede dell’istituzione, passando, ieri, la prima notte dietro le sbarre. Le accuse sono di complicità ad abuso d’ufficio in un fascicolo in cui è indagata l’ex capo della Direzione d’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT), Alina Bica, fermata sin dallo scorso dicembre. Un anno fa, la Bica avrebbe tolto in modo abusivo il sequestro su 80 azioni detenute da Videanu presso una società commerciale, aiutandolo, cosi’, ad ottenere benefici indebiti tramite la loro vendita. In quel momento, Videanu era indagato dalla DIICOT, assieme ad altre persone, per danni di 11 milioni di dollari e la messa in pericolo del sistema energetico nazionale nel settore dei gas naturali.
Nel mirino della DNA anche l’ex collega di partito di Videanu, Elena Udrea, deputato, ex ministro dello Sviluppo Regionale e del Turismo e candidato da parte del Partito il Movimento Popolare alle recenti presidenziali. Il suo nome compare in due fascicoli importanti — quello sulle restituzioni illegali di foreste in cui la sua amica, l’ex capo della DIICOT Alina Bica è stata rinviata a giudizio, e in quello delle licenze Microsoft — uno dei più clamorosi casi di corruzione dopo la Rivoluzione anticomunista dell’89, in cui sono indagati ex ministri e noti imprenditori. Le tangenti in questo ultimo fascicolo sono state stimate dai procuratori a decine di milioni di euro. Elena Udrea è stata portata in seguito ad un mandato alla DNA, dove le sono state portate a conoscenza le accuse – riciclaggio di denaro e false dichiarazioni patrimoniali nel fascicolo Microsoft. Stando ai procuratori, tra il 2009 e il 2013, Elena Udrea ha menzionato nelle dichiarazioni patrimoniali l’acquisto di diversi beni il cui valore superava i suoi redditi come ministro, deputato o dall’attività didattica. E fonti giudiziarie affermano che Elena Udrea avrebbe saputo che i soldi provengono da reati, nonchè dell’intento del suo ex marito, Dorin Cocos, di procurarsi falsi scontrini per coprire le rispettive illegalità.
In custodia cautelare, Dorin Cocos è accusato che avrebbe chiesto tangenti di più milioni di euro per influenzare certi esponenti governativi affinchè concedessero, nel 2009, il contratto per le licenze IT del sistema di insegnamento pubblico ad una determinata ditta. Il nome dell’imprenditore appare anche nel fascicolo sui risarcimenti dall’Autorità Nazionale per la Restituzione delle Proprietà in cui l’ex capo della DIICOT, Alina Bica, è indagato.
Sotto indagine penale per corruzione anche Toni Grebla, giudice della Corte Costituzionale, accusato, tra l’altro, di traffico d’influenza e costituzione di gruppo criminoso organizzato che faceva esportazioni di alimenti via Turchia, aggirando cosi’ l’embargo russo ai Paesi Ue.
(traduzione di Adina Vasile)