Economia: finanze internazionali e fallimento personale
Una missione congiunta del Fondo Monetario Internazionale, della Commissione Europea e della Banca Mondiale si trova da martedì in Romania per la terza valutazione dell’accordo di tipo preventivo firmato nel 2013, per un valore di 4 miliardi di euro. Fino al 10 febbraio, gli esperti dei creditori internazionali discuteranno con rappresentanti del Governo, della Banca Centrale, degli imprenditori e dei sindacati le più recenti evoluzioni e le priorità delle riforme. Gli analisti sostengono che, il più probabilmente, dall’agenda dei colloqui non mancheranno temi quali una calendarizzazione rivista delle quotazioni in borsa per le compagnie statali, lo stadio del processo di privatizzazione, il contenuto di un codice fiscale, che si prefigge di restare senza modifiche nei prossimi cinque anni.
România Internațional, 27.01.2015, 11:36
Una missione congiunta del Fondo Monetario Internazionale, della Commissione Europea e della Banca Mondiale si trova da martedì in Romania per la terza valutazione dell’accordo di tipo preventivo firmato nel 2013, per un valore di 4 miliardi di euro. Fino al 10 febbraio, gli esperti dei creditori internazionali discuteranno con rappresentanti del Governo, della Banca Centrale, degli imprenditori e dei sindacati le più recenti evoluzioni e le priorità delle riforme. Gli analisti sostengono che, il più probabilmente, dall’agenda dei colloqui non mancheranno temi quali una calendarizzazione rivista delle quotazioni in borsa per le compagnie statali, lo stadio del processo di privatizzazione, il contenuto di un codice fiscale, che si prefigge di restare senza modifiche nei prossimi cinque anni.
Uno dei temi importanti di discussione è l’impatto sul settore finanziario e della politica della Banca Centrale derivante dall’apprezzamento record del franco svizzero e dalla recentte decisione della Banca Centrale Europea di avviare un ampio programma di rilassamento monetario. D’altronde, l’attuale visita del FMI, della CE e della BM avviene in un momento in cui a Bucarest il Governo, il Parlamento, la Banca Centrale, le banche commerciali e i romeni che hanno preso dei prestiti in franchi svizzeri stanno cercando delle soluzioni per risolvere la crisi provocata dalle quotazioni storiche del franco rispetto al leu.
L’apprezzamento senza precedenti di questa moneta ha leso seriamente oltre 75.000 romeni con crediti in franchi, che si sono visti costretti a pagare in una settimana rate del 20% più alte. Prima di venire a Bucarest, il FMI e la BM hanno espresso in una lettera inviata alle autorità di Bucarest e alla Banca Centrale, la preoccupazione sulle attuali iniziative legislative del Parlamento, sull’eventuale conversione dei mutui dalla valuta in lei al tasso di cambio del momento in cui erano stati concessi i crediti. Una simile misura potrebbe sottoporre al rischio la stabilità del sistema finanziario, considerano il FMI e la BM. I rappresentanti dei creditori internazionali richiamano l’attenzione anche sulla legge relativa al fallimento personale, discussa in questi giorni nel Parlamento. Loro dicono che prima dell’approvazione della legge servono uno studio di impatto, la consultazione di tutte le parti interessate, ma anche l’uso dell’esperienza di altri stati dell’UE che hanno adottato simili normative.
I politici di Bucarest auspicano una quanto più rapida adozione della normativa, ritenendo che l’incapacità di sempre più romeni di rimborsare i crediti potrebbe diventare un problema sociale. Gli analisti economici ricordano che non è per la prima volta che i rappresentanti del FMI vengono a sostegno le banche e rinviano l’adozione di una simile legge. Le prime iniziative legislative in tal senso sono state inoltrate nel 2010.