Rivoluzione anticomunista: celebrazioni per 25esimo
Il 17 dicembre del 1989, la Piazza dell’Opera di Timisoara (città nell’ovest della Romania) è stata occupata dai manifestanti, e dal balcone dell’Opera si sono fatte sentire esortazioni a passare ai fatti contro la dittatura comunista. A Timisoara iniziava la Rivoluzione anticomunista romena. Nel tentativo disperato di tenere sotto controllo la situazione, il dittatore Ceausescu decretò lo stato di necessità e diede l’ordine all’esercito di aprire il fuoco sui manifestanti. Morirono oltre 100 persone, ma il 17 dicembre del 1989 segnò una svolta storica per la Romania. Lo slogan “Oggi a Timisoara, domani in tutta Romania!” diventò il grido di battaglia anticomunista e l’inno “Risvegliati, romeno!” accompagnò numerose altre azioni rivoluzionarie che culminarono il 20 dicembre con la proclamazione di Timisoara “la prima città romena libera dal comunismo”.
Valentin Țigău, 18.12.2014, 16:02
Il 17 dicembre del 1989, la Piazza dell’Opera di Timisoara (città nell’ovest della Romania) è stata occupata dai manifestanti, e dal balcone dell’Opera si sono fatte sentire esortazioni a passare ai fatti contro la dittatura comunista. A Timisoara iniziava la Rivoluzione anticomunista romena. Nel tentativo disperato di tenere sotto controllo la situazione, il dittatore Ceausescu decretò lo stato di necessità e diede l’ordine all’esercito di aprire il fuoco sui manifestanti. Morirono oltre 100 persone, ma il 17 dicembre del 1989 segnò una svolta storica per la Romania. Lo slogan “Oggi a Timisoara, domani in tutta Romania!” diventò il grido di battaglia anticomunista e l’inno “Risvegliati, romeno!” accompagnò numerose altre azioni rivoluzionarie che culminarono il 20 dicembre con la proclamazione di Timisoara “la prima città romena libera dal comunismo”.
Dal 15 dicembre, gli abitanti di Timisoara hanno commemorato, anche quest’anno, gli eroi-martiri, evocando gli avvenimenti di un quarto di secolo fa. Presente a Timisoara, il presidente eletto della Romania, Klaus Iohannis, ha dichiarato che, adesso, la Romania ha bisogno di un nuovo progetto nazionale.
“La ricostruzione inizia coll’ammettere le cose non ancora fatte, coll’assunzione della responsabilità e la riconciliazione con il passato. Voglio che a dicembre 2014 chiudiamo questo capitolo storico e iniziamo, assieme, un nuovo progetto nazionale”, ha detto in questa occasione Iohannis.
Mercoledi’, nella città-martire, Timisoara, le bandiere sono state issate a mezz’asta, si sono tenute messe commemorative e sono state deposte corone di fiori. Gli avvenimenti di Timisoara sono stati ricordati anche nella capitale Bucarest, dove si è tenuta una sessione solenne nel Parlamento. Il presidente del Senato romeno, Calin Popescu -Tariceanu, ha sottolineato, in un discorso, che il passaggio della Romania ad una società libera e democratica, all’economia di mercato e allo stato di diritto è stato molto più difficile di quanto anticipato dai romeni 25 anni fa. Tariceanu ha ricordato anche le realizzazioni della Romania in questo quarto di secolo, tra cui l’integrazione nella Nato e nell’Ue.
Dal canto suo, il presidente della Camera dei Deputati, Valeriu Zgonea, ha parlato di quanto sia importante conservare vivo il ricordo degli eroi della Rivoluzione anticomunista del dicembre 1989.
“Come dicevano i grandi politici romeni del passato, non c’è dovere più santo che l’amore per la propria nazione e l’amore per la patria e il rispetto per il suo passato. Chi non onora il suo passato non è degno del presente e, soprattutto, del futuro di questa nazione”, ha detto Zgonea.
Le celebrazioni per il 25esimo della Rivoluzione anticomunista romena continueranno, nell’intero Paese, fino al 25 dicembre, data alla quale la coppia dittatoriale Nicolae ed Elena Ceausescu fu processata e giustiziata nel 1989.
(traduzione di Adina Vasile)