Politica: rimpasto governativo a Bucarest
La sorpresa non si è fatta posto al voto del Parlamento di Bucarest sul nuovo governo formato dall’alleanza di sinistra del PSD-UNPR-PC e il neo arrivato PLR (centro-destra), un aspirapolvere di membri del PNL (centro-destra), la principale formazione all’opposizione. Il gabinetto, nella struttura proposta dal premier Victor Ponta, leader del PSD, ha ricevuto 377 voti favorevoli e solo 134 contrari. Oltre al normale appoggio dei parlamentari delle quattro formazioni, la nuova compagine ha ricevuto anche il voto di rappresentanti di partiti che, in teoria, dovrebbero rafforzare le file dell’opposizione — il PP-DD (populista) e l’UDMR, appena uscita dal governo. Il premier Ponta ha dichiarato che, su piano economico, saranno mantenute quelle misure che rendono l’ambiente d’affari stabile e prevedibile.
Florentin Căpitănescu, 16.12.2014, 12:42
“Vogliamo mantenere tutte quelle misure che rendono l’ambiente d’affari privato stabile e prevedibile. Faccio riferimento, soprattutto, alla flat tax del 16%, all’esenzione dall’imposta sull’utile reinvestito, alla diminuzione dei contributi alla previdenza (per il datore di lavoro — ndr) e alla proposta di continuare a ridurre l’IVA per diverse categorie di prodotti agricoli. Un 2015 senza nessuna crescita di tasse e imposte, ma con misure a sostegno dell’economia, ma anche di sostegno sociale, che ci indicano che quello che si ottiene in più in Romania può essere utilizzato o ridistribuito in maniera europea”, ha detto Victor Ponta.
Sempre come priorità sull’agenda del governo, ha aggiunto il premier, sono i progetti associati ai fondi europei, all’infrastruttura di trasporto, alla giustizia, all’istruzione, all’agricoltura o all’ambiente.
Dal canto suo, il PNL che, praticamente, si confonde con l’opposizione, sostiene che l’attuale coalizione di governo non si è assunta il fallimento politico delle presidenziali dello scorso mese, elezioni vinte dal candidato liberale, Klaus Iohannis, a scapito di Victor Ponta. “La coalizione di governo, come sarà concepita, con o senza accordo politico, non ha imparato nulla dal voto dei cittadini del 16 novembre, non si è assunta un fallimento politico sia di Victor Ponta che del suo esecutivo. La popolazione ha detto no, signor Ponta”, ha dichiarato il deputato PNL Eugen Nicolaescu.
D’altronde, il PNL non ha nascosto l’intenzione di assumere il potere nel 2015, eventualmente in seguito a elezioni anticipate, uno scenario possibile, però poco probabile, valutano gli osservatori. Questi ritengono che anche il successivo periodo, con l’insediamento ufficiale di Klaus Iohannis nella carica presidenziale è degno da seguire dalla prospettiva della relazione istituzionale Presidenza — Governo. Anche se ha un profilo che lo raccomanda come un politico equilibrato, Iohannis entra in scena dopo alcuni anni in cui il presidente uscente Traian Basescu e il premier Victor Ponta hanno sempre coltivato relazioni conflittuali, in cui sono state consumate molte energie.