Carceri segrete CIA: controversie dopo rapporto del Senato Usa
Numerose le controversie dopo la pubblicazione, ieri, del rapporto del Senato americano sulle tecniche di interrogazione della Cia in carceri segreti in Europa ed Asia. Il rapporto definisce queste tecniche, adoperate durante il mandato del presidente repubblicano, George W. Bush, inefficaci, più dure di quanto aveva ammesso inizialmente la CIA e incapaci di portare alla raccolta di dati atti a impedire altri attacchi terroristici. Nel tentativo di rispondere alle accuse, il capo della CIA, John Brennan, ha ammesso che la sua istituzione ha fatto degli errori, ma ha difeso l’utilità del programma di interrogazione dei prigionieri, nonostante abbia comportato l’uso di brutalità e di tecniche di tortura. L’Agenzia ritiene il risultato delle operazioni più importante del modo di operare e fa l’esempio della cattura del leader di Al Qaeda, Osama Bin Laden, a maggio 2011.
Valentin Țigău, 11.12.2014, 14:44
I critici dell’Agenzia contestano però le informazioni presentate dalla CIA, affermando inclusivamente che la cattura del terrorista numero 1 del mondo non si sarebbe dovuta alle tecniche d’interrogazione e che i progionieri in custodia della CIA sottoposti alle torture hanno fatto tutti gli sforzi possibili per non divulgare l’identità del corriere che aiutò alla cattura di Bin Laden. Il presidente americano Obama ha condannato l’uso della tortura da parte della CIA, affermando che i metodi descritti nel rapporto del Senato americano sono contrari ai valori americani.
Stando al corrispondente di Radio Romania a Washington, la versione pubblica del rapporto rileva inoltre che, in alcuni casi, la CIA ha offerto milioni di dollari ad una serie di autorità affinchè permettessero l’apertura di carceri segrete della CIA sul territorio del loro Paese, senza nominare però alcun Paese ospitante.
Il quotidiano “The Washington Post” scrive però che nella variante segreta del rapporto sarebbero menzionate carceri in 5 Paesi: Polonia, Romania, Lituania, Afghanistan e Thailandia, indicati solo attraverso colori. La presunta carcere segreta della CIA in Romania è indicata con il nero, mentre quella in Polonia, con l’azzurro. L’ex presidente polacco, Aleksander Kwasniewski, ha ammesso, di recente, che la CIA ha avuto una carcere segreta sul territorio del suo Paese, dove interrogava i sospetti di terrorismo.
A Bucarest, domandato dalla stampa sull’interpretazione data da Washington Post, l’allora presidente romeno Ion Iliescu, ha risposto di non essere a conoscenza di una simile cosa e che, durante il suo mandato non si è confrontato con questo problema. La Romania è stata accusata in due rapporti del Consiglio d’Europa e della Human Rights Watch di aver permesso l’apertura sul suo territorio di simili carceri segrete. Nel 2006, una commissione del Senato di Bucarest arrivava però alla conclusione, citiamo, che “non può essere confermata l’esistenza di carceri segrete della CIA in Romania”.
(traduzione di Adina Vasile)