Politica: negoziati per un nuovo Governo Ponta
Com’è successo dopo le europee dello scorso maggio, quando i principali partiti all’opposizione, Nazional-liberale e Democratico-Liberale, si sono fusi, anche dopo le presidenziali dello scorso novembre sulla scena politica romena si preannuncia un cambiamento importante. Il premier socialdemocratico Victor Ponta ha già confermato che il suo governo subirà modifiche, con l’arrivo ufficiale nella compagine governativa del Partito Liberal-Riformatore, in cui si sono raggruppati, di recente, i dissidenti del Partito Nazional-Liberale. La cooptazione al governo del Partito Liberal-Riformatore è volta a riempire il vuoto lasciato dall’Unione Democratica Magiari di Romania, il quale, nonostante dalla metà degli anni ’90 sia partner nella coalizione governativa, questa volta ha deciso di ritirarsi dal governo. Ciò perchè alle elezioni presidenziali gli etnici magiari hanno votato, in una percentuale schiacciante, il rappresentante dell’Opposizione, il che, secondo i calcoli dei leader dell’Unione Democratica Magiari di Romania, rende invalida la sua implicazione nell’atto di governo.
Florentin Căpitănescu, 03.12.2014, 13:47
Com’è successo dopo le europee dello scorso maggio, quando i principali partiti all’opposizione, Nazional-liberale e Democratico-Liberale, si sono fusi, anche dopo le presidenziali dello scorso novembre sulla scena politica romena si preannuncia un cambiamento importante. Il premier socialdemocratico Victor Ponta ha già confermato che il suo governo subirà modifiche, con l’arrivo ufficiale nella compagine governativa del Partito Liberal-Riformatore, in cui si sono raggruppati, di recente, i dissidenti del Partito Nazional-Liberale. La cooptazione al governo del Partito Liberal-Riformatore è volta a riempire il vuoto lasciato dall’Unione Democratica Magiari di Romania, il quale, nonostante dalla metà degli anni ’90 sia partner nella coalizione governativa, questa volta ha deciso di ritirarsi dal governo. Ciò perchè alle elezioni presidenziali gli etnici magiari hanno votato, in una percentuale schiacciante, il rappresentante dell’Opposizione, il che, secondo i calcoli dei leader dell’Unione Democratica Magiari di Romania, rende invalida la sua implicazione nell’atto di governo.
Quindi, del nuovo Esecutivo, che sarà presentato al Parlamento a metà mese, faranno parte il Partito Socialdemocratico e i suoi partner, l’Unione Nazionale per il Progresso della Romania, il Partito Conservatore, e il Partito Liberal-Riformatore. Tra gli obiettivi assunti dal futuro governo, ha precisato il premier Ponta, si annovereranno la continuazione dei progetti in settori ritenuti fondamentali — economia, agricoltura, fondi europei o progetti sociali. Per quanto riguarda i grandi progetti, quelli d’interesse nazionale, come la modifica della Costituzione e la suddivisione amministrativa-territoriale della Romania, il premier ha affermato che la Maggioranza collaborerà con l’Opposizione. Non perchè, per, tradizione, in simili situazioni la Maggioranza terrebbe conto del parere dell’Opposizione, affermano gli analisti, ma perchè per l’adozione dei grandi progetti occorre un’ampia maggioranza parlamentare, di due terzi, che la nuova coalizione governativa, nell’attuale formula, non deterrà.
Più interessante, pensano gli osservatori, è la discussione sui portafogli spettanti al Partito Liberale Riformatore e sul loro numero. Del resto, il suo leader, Calin Popescu-Tariceanu – ex premier liberale alla metà degli anni 2000, e presidente del Senato in carica, con il sostegno del Psd, – ha lasciato capire che desidera che il suo partito gestisca settori chiave, come le finanze, l’economia, i trasporti o l’istruzione.
A confronto, le pretese del Partito Liberale-Riformatore sembrano infinitamente maggiori di quelle dell’Unione Democratica Magiari di Romania, che ha chiesto i portafogli ambiente e cultura. Dal canto suo, l’Opposizione non se ne sta con le mani in mano. Attraverso il suo co-leader, Vasile Blaga, il Partito Nazional-libeale, ha annunciato di essersi prefisso di prendere le redini del potere, il prossimo anno, eventualmente, in seguito ad elezioni anticipate. Il sogno di giungere al governo prima delle politiche del 2016 non sembra irrealizzabile, nella misura in cui il Partito Nazional-Liberale potrebbe avvalersi dell’ondata di simpatia popolare di cui gode Klaus Iohannis, che in veste di candidato del partito, ha vinto le presidenziali dello scorso mese.
(traduzione di Adina Vasile)