Contrasto corruzione: rimossa immunità a senatori e deputati indagati
Spesso tirata in ballo durante la campagna elettorale per le recenti presidenziali, la legge sull’amnistia e la grazia è stata bocciata dal Parlamento di Bucarest, che ha dato, allo stesso tempo, il via libera alla rimozione dell’immunità dei parlamentari indagati penalmente, a breve tempo dall’annuncio dell’esito dello scrutinio. Promosso quasi un anno fa, il ddl sull’amnistia e la grazia ha suscitato veementi proteste da parte della società civile. Martedi’ sera, la plenaria della Camera dei Deputati l’ha bocciato quasi all’unanimita. Nella motivazione del ddl, i due promotori — i deputati Madalin Voicu (del Partito Socialdemocratico) e Nicolae Paun (da parte del gruppo delle minoranze nazionali) affermavano che vanno graziati i condannati per reati minori, in quanto le carceri sono sovraffollate. Si trattava dell’aministia per i reati per cui il Codice Penale o le leggi speciali prevedono la pena detentiva fino a sette anni e della grazia integrale per le pene detentive fino a 6 anni.
Corina Cristea, 20.11.2014, 14:05
Sempre martedi’, i deputati hanno dato il via libera alle richieste dei procuratori anticorruzione di custodia cautelare dei deputati Ioan Adam, del Partito Socialdemocratico (partner al governo), Ion Dinita, del Partito Conservatore (partner al governo) e Mircea Rosca, del Partito Nazional-liberale (all’opposizione), tutti accusati di reati di corruzione.
Il liberale Akos Mora si è dimesso dall’incarico di senatore dopo essere stato dichiarato incompatibile dall’Agenzia Nazionale per l’Integrità e dai tribunali, e, un giorno più tardi, la plenaria di questa camera ha tolto l’immunità a due senatori accusati nel caso Microsoft — Ecaterina Andronescu (del Psd) e Serban Mihailescu (dell’Unione Nazionale per il Progresso della Romania – partner al governo). Nel fascicolo Microsoft, la Direzione Nazionale Anticorruzione ha chiesto il via libera al perseguimento penale di 9 ex ministri che, assieme a persone delle imprese implicate nella concessione di licenze IT alle scuole, avrebbero chiesto 20 dei 54 milioni di dollari pagati dal Governo per il rispettivo contratto.
Accennando a tutte queste azioni anticorruzione, il capo dello stato Traian Basescu ha espresso la speranza che esse continueranno, a prova del fatto che i politici hanno capito di non essere al di sopra della legge.
“Sono molto contento che, in seguito al voto del 16 novembre, i parlamentari abbiano capito che non sono loro padroni della legge, ma che è la legge ad essere il loro padrone e che non possono mettersi al di sopra della legge solo perchè sono parlamentari”, ha affermato Basescu.
D’altra parte, il presidente ha ricordato che i procuratori hanno ricevuto il via libera per indagare l’ex ministro liberale Cristian David, accusato di aver preso tangenti per intervenire presso un prefetto affinchè questi restituisse 15 ettari di terreno edificabile ad una persona fisica.
(traduzione di Adina Vasile)