Agroalimentare: effetti embargo russo anche in Romania
Anche se in minor misura rispetto ad altri Paesi dell’UE, anche la Romania sente gli effetti dell’embargo russo sui prodotti agroalimentari. La misura era stata presa ai primi di agosto in seguito alle sanzioni istituite dall’UE e dagli Stati Uniti, alla luce della crisi ucraina.
Bogdan Matei, 25.08.2014, 12:15
Anche se in minor misura rispetto ad altri Paesi dell’UE, anche la Romania sente gli effetti dell’embargo russo sui prodotti agroalimentari. La misura era stata presa ai primi di agosto in seguito alle sanzioni istituite dall’UE e dagli Stati Uniti, alla luce della crisi ucraina.
Il commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, ha spiegato che, tra i Paesi comunitari, i più colpiti sono la Polonia, le cui esportazioni sul mercato russo sfioravano gli 800 milioni di euro all’anno, la Germania, con circa 600 milioni, l’Olanda, con oltre mezzo miliardo, e gli stati baltici, in primo luogo la Lituania, con diverse centinaia di milioni.
Per i produttori romeni, l’impatto dell’embargo russo è piuttosto indiretto, ed è dovuto agli squilibri generati sui mercati di altri Paesi dell’UE. Il ministro dell’Agricoltura, Daniel Constantin, ha precisato che le vendite sul mercato russo superano poco più di 40 milioni di euro, cioè meno del 2,3% delle esportazioni agroalimentari della Romania.
Finora, il settore agricolo del Paese ha stimato perdite di soli dieci milioni di euro, ha aggiunto il ministro, il quale teme, però, una possibile invasione di frutta e verdura destinate inizialmente alla Russia, il che metterebbe i produttori romeni davanti a una concorrenza che Daniel Constantin ha chiamato aggressiva.
In un’intervista a Radio Romania Internazionale, il commissario Dacian Ciolos ha dichiarato che una parte della produzione interna potrebbe essere distribuita gratuitamente, e le perdite compensate successivamente da fondi europei.
Bruxelles ha già deciso di stanziare 125 milioni di euro per mantenere quello che Ciolos chiama l’equilibrio sul mercato dell’offerta, dei prezzi, e quindi dei redditi degli agricoltori. Il commissario ha precisato che tutti i coltivatori di frutta e verdura, che facciano parte di associazioni di produttori o meno, potranno richiedere le misure di sostegno comunitario.