Embargo russo: sostegno Ue per i produttori di frutta e verdura
All’inizio del mese, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che vieta le importazioni di prodotti agricoli e alimentari provenienti dai Paesi che hanno imposto sanzioni economiche alla Russia. La lista include prodotti di carne e latte, e frutta e verdura dagli Usa, dall’Ue e da Paesi alleati — Canada, Australia e Norvegia. Ma, siccome gli occidentali restano fedeli ai principi del diritto internazionale, che la Russia di Putin ha violato senza rimorsi, Bruxelles resta ferma sulle posizioni, a prescindere dai costi. La Commissione Europea ha annunciato, ieri, lo sblocco di 125 milioni di euro per sostenere i produttori di frutta e verdura deperibili colpiti dall’embargo russo. Tra i prodotti da sostenere: i pomodori, le carote, i peperoni, il cavolo bianco, le mele, le pere e l’uva da tavola.
Bogdan Matei, 19.08.2014, 14:38
All’inizio del mese, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che vieta le importazioni di prodotti agricoli e alimentari provenienti dai Paesi che hanno imposto sanzioni economiche alla Russia. La lista include prodotti di carne e latte, e frutta e verdura dagli Usa, dall’Ue e da Paesi alleati — Canada, Australia e Norvegia. Ma, siccome gli occidentali restano fedeli ai principi del diritto internazionale, che la Russia di Putin ha violato senza rimorsi, Bruxelles resta ferma sulle posizioni, a prescindere dai costi. La Commissione Europea ha annunciato, ieri, lo sblocco di 125 milioni di euro per sostenere i produttori di frutta e verdura deperibili colpiti dall’embargo russo. Tra i prodotti da sostenere: i pomodori, le carote, i peperoni, il cavolo bianco, le mele, le pere e l’uva da tavola.
Stando agli analisti, per questi prodotti da stagione non esistono spazi di stoccaggio, nè mercati alternativi. Motivo per cui, tutti i coltivatori, membri o no di un’organizzazione dei produttori, beneficeranno di queste misure di sostegno. Lo ha reso noto il commissario europeo all’Agricoltura, il romeno Dacian Ciolos. Il commissario ha promesso misure urgenti, nell’ambito della Politica Agricola Comune, atte a ridurre l’offerta e a prevenire, in questo modo, un crollo dei prezzi. I principali beneficiari del sostegno sono, affermano gli esponenti comunitari, citati dalle agenzie stampa, Polonia, Lituania, Belgio e Olanda.
A Bucarest, il ministro dell’Agricoltura, Daniel Constantin, ha dichiarato che la Romania non è gravemente colpita dall’embargo del Cremlino. A prescindere dal colore politico, i governi della Romania post-comunista sono stati retticenti sul mantenimento o il consolidamento della dipendenza commerciale da una Mosca imprevedibile e vendicativa. Cosicchè, l’anno scorso le esportazioni di prodotti agricoli romeni sul mercato russo sono ammontate ad oltre 40 milioni di euro.
D’altra parte però, i produttori romeni di frutta e verdura affermano che non possono valorizzare la produzione di quest’anno, a causa dell’invasione di frutta e verdura destinate inizialmente al mercato russo. In seguito all’embargo, queste sono state ridirette verso gli stati Ue, compresa la Romania, bloccando il commercio interno ed intracomunitario. E mentre per gli occidentali è sempre più difficile gestire le scorte eccedentarie, in Russia, che si è tagliata da sola le fonti di approvvigionamento con frutta e verdura, le bancarelle sono vuote e i consumatori sempre più frustrati e irrascibili.
(traduzione di Adina Vasile)