Politiche bancarie: BC abbassa tasso di riferimento
La Banca Centrale della Romania ha abbassato il tasso di riferimento dello 0,25%, al 3,25% all’anno, dal 5 agosto. È per la seconda volta quest’anno che la Banca Centrale abbassa il tasso di riferimento, dopo che, lo scorso febbraio, l’aveva portato dal 3,75 al 3,5%. Di seguito, la Banca Centrale raccomanda alle banche commerciali di non ridurre gli interessi sui depositi e, d’altra parte, di rilanciare il credito, ma su fondamenta solide.
România Internațional, 05.08.2014, 15:23
“ll nostro messaggio è che le banche devono capire che hanno attraversato un processo relativamente doloroso, con una grande dipendenza, con linee di finanziamento su piano esterno, inclusivamente dalle banche-madre. Chiediamo alle banche di avere questa volta visione, di avvicinarsi al cliente, di rafforzare la loro base di credito e lavorare assieme ai clienti per trovare progetti validi. La motivazione che non ci sono progetti in Romania sembra piuttosto una scusa. È anche il loro dovere, come si dice, di creare un business vero, se lavorano con i clienti”, ha spiegato il governatore della Banca Centrale, Mugur Isarescu.
Inoltre, la direzione della Banca Centrale ha deciso di mantenere le rate delel riserve minime obbligatorie applicabili ai passivi in moneta nazionale e valuta delle istituzioni di credito a rispettivamente il 12 e il 16%. D’altra parte, la Banca Centrale ha rivisto al ribasso le previsioni inflazionistiche dal 3,3 al 2,2% per la fine del 2014 e al 3% per la fine del 2015. In questo contesto Isarescu ha ammesso che la Banca Centrale potrebbe decidere un nuovo ribasso del tasso di riferimento, nella misura in cui il trend decrescente dell’inflazione sarà uno durevole. Il governatore ha aggiunto che la Banca Centrale terrà conto, nelle sue future decisioni, del fatto che gli interessi sui depositi sono diventati realmente negativi in molti Paesi, e le banche locali si affrettano ad abbassare gli interessi sui risparmi, non sui crediti, allorquando la Banca Centrale abbassa il tasso di riferimento.
Dal canto suo, il capo economista della Banca Centrale, Valetin Lazea, ha dichiarato in un’intervista all’agenzia stampa Agerpres che la Romania riunisce per la prima volta tutti i 5 criteri nominali necessari per il passaggio all’euro, compreso il tasso inflazionistico, e sta molto bene anche per quanto riguarda i criteri di convergenza reale verso l’Eurolandia. Lazea ha ammonito però che a lungo termine ci saranno rischi che possono deteriorare questa situazione. L’esponente della Banca Centrale afferma che tutti i fattori che contribuiscono alla formazione del Pil potenziale stanno subendo un deterioramento, ossia il capitale, la forza lavoro e la produttività. Nella sua opinione, per la ripresa dei capitali occorrono l’acceleramento dell’assorbimento dei fondi europei e misure di incentivazione degli investimenti stranieri diretti. Lazea ha sottolineato che per il miglioramento della forza lavoro occorrono politiche pro-nataliste e d’immigrazione efficienti, e che la produttività non può aumentare senza una riforma sostanziosa nel campo dell’istruzione.
(traduzione di Adina Vasile)