Economia: premier Ponta, siamo passati da recessione a crescita
La Romania è passata dalla più grave recessione avvenuta dopo il 2000 a una crescita economica stabile e solida. Lo ha dichiarato il premier Victor Ponta, presentando il bilancio di due anni e mezzo di governo.
Radio România, 23.07.2014, 10:57
La Romania è passata dalla più grave recessione avvenuta dopo il 2000 a una crescita economica stabile e solida. Lo ha dichiarato il premier Victor Ponta, presentando il bilancio di due anni e mezzo di governo.
Il primo ministro ha sottolineato che è questo il momento in cui il Paese si può permettere e si deve assumere la riduzione del 5% dei contributi previdenziali pagati dal datore di lavoro. La misura consentirà la creazione di più posti di lavoro e la loro fiscalizzazione.
Il premier ha ricordato il rilancio dell’industria, le misure riguardanti i salari e le pensioni, compresa la riduzione delle tasse, ma anche il pagamento dei debiti. Stando al premier, i dati economici dimostrano che la Romania è un Paese verso il quale gli investitori stranieri si possono orientare con fiducia.
Gli investimenti stranieri diretti sono in crescita rispetto al 2013, il che dimostra l’interesse e la fiducia degli imprenditori di altri Paesi. La cosa più importante non sono gli investimenti finanziari, cioè volatili, bensì gli investimenti nell’economia reale, nell’industria, nei servizi, il che ci consente questa crescita sostenibile e stabile”, ha detto Victor Ponta.
Il premier ha aggiunto che non andranno persi i 4,8 miliardi di lei, l’impatto negativo derivante dall’applicazione dei tagli del 5% dei contributi previdenziali dal 1 ottobre, e che ci saranno anche altre entrate alle casse dello stato.
La riduzione dei contributi è sostenuta dall’ambiente d’affari, che auspica una simile misura sostenibile a lungo termine. E’ la conclusione dei colloqui tra il premier Victor Ponta e la Coalizione per lo Sviluppo della Romania.
La riteniamo un’ottima misura per l’ambiente d’affari, dal momento che, come tutti sappiamo, la tassazione del lavoro in Romania è alta rispetto alla media europea e a quella dei Paesi vicini. Ovviamente, consideriamo che la misura deve essere sostenibile a lungo termine, per cui riteniamo che le due cose essenziali da contemplare sarebbero, da una parte, il miglioramento della raccolta, dove c’è tanto posto per migliorare le cose, e dall’altra, evidentemente, rendere efficaci gli stanziamenti di bilancio”, ha detto Angela Rosca, rappresentante della Coalizione per lo Sviluppo della Romania.
Dall’opposizione, il Partito del Movimento Popolare ritiene la riduzione dei contributi una misura elettorale senza fondamento economico, e sollecita al presidente Traian Basescu di rinviare la legge al riesame del Parlamento.