Demografia: Romania, popolazione in calo
Le stime dell’Istituto Nazionale di Statistica indicano che, nei prossimi decenni, la popolazione della Romania continuerà a calare, per arrivare a circa 12 milioni di abitanti nel 2060. I dati sono stati resi noti alla vigilia della Giornata mondiale della popolazione, celebrata l’11 luglio, e del 155esimo anniversario di statistica romena.
Valentin Țigău, 11.07.2014, 13:07
Lo scorso anno, il numero dei romeni in età massima di 14 anni è diminuito di 50.000 persone, mentre di quelli in età superiore ai 65 anni è cresciuto di quasi 40.000.
All’inizio del 2014, circa il 54% della popolazione viveva in ambienti urbani. Le donne rappresentano il 51,2%, quasi 10.000 in più rispetto agli uomini. Anche la durata media di vita delle donne supera i 78 anni, più alta della speranza di vita alla nascita in Romania calcolata dall’Istituto Nazionale di Statistica a 74 anni e mezzo.
D’altra parte, l’Istituto indica che, a maggio 2014, il salario medio è diminuito del 3% rispetto ad aprile. L’analista economico Constantin Rudnitchi è del parere che i buoni risultati macroeconomici registrati dalla Romania non si riflettono nelle dovute crescite salariali, in quanto le compagnie private subiscono ancora gli effetti della crisi globale.
“Anche se l’industria rappresenta complessivamente circa il 30% del Pil, in Romania solo certi rami sono performanti, anzi solo certe compagnie riescono a raggiungere performance, prevalentemente quelle esportatrici e quelle che hanno importanti sbocchi sul mercato interno, come quelle dell’industria e della distribuzione petrolifera, il gas naturale, quindi il settore energetico”, ha detto l’analista.
Probabilmente, così si spiega anche il fatto che, in Romania, i redditi medi mensili coprono quasi il 91% delle spese pro capite. Un altro fenomeno anticipato dagli specialisti è il calo dell’inflazione che, a giugno — luglio 2014, potrebbe scendere allo zero o essere persino negativa.
Un fenomeno inconsueto in Romania, dopo che, negli ultimi 20 anni, l’ossessione degli economisti era il suo livello troppo alto. Si stima che la riduzione dell’inflazione ad un livello molto basso consentirà alla Banca Centrale di rivedere al ribasso le previsioni per questo fine anno, e applicare un nuovo taglio al tasso di interesse.