Previdenza: polemiche su riduzione contributi
Datori di lavoro e dipendenti, governo e sindacati, tutti concordano che in Romania ci sono troppe tasse, che pesano tanto al collo dell’economia. Nessuno nega che la riduzione dei contributi alla previdenza, fosse anche solo di quelli versati dal datore di lavoro, come intende il Governo, è volta ad alleggerire il peso sulle ditte e ad aumentare il numero dei posti di lavoro.
Ştefan Stoica, 10.07.2014, 11:39
Eppure, una simile riduzione in un momento in cui le entrate alle casse dello stato non sono al livello delle aspettative, rischia di ledere la stabilità del fondo pensioni, già in deficit cronico, ma anche gli indici macroeconomici convenuti con i creditori internazionali, principalmente con il Fondo Monetario Internazionale.
Sono stati questi gli argomenti del presidente Traian Basescu, il quale ha annunciato di non promulgare la legge sulla riduzione dei contributi del 5% a partire dal 1 ottobre, adottata di recente dal Parlamento.
“Corriamo il rischio di una notevole deviazione macroeconomica, che potrebbe essere evitata solo aumentando le tasse sulle proprietà. Orbene, la crescita di queste tasse è un grosso errore, in quanto ci sono tanti pensionati e tanta gente che non potranno pagare tasse raddoppiate o triplicate”, ha detto il presidente.
Perciò, Traian Basescu ha sollecitato una consultazione con il governo sulla riduzione dei contributi previdenziali. Il premier Victor Ponta ritiene, però, inutili le discussioni, dal momento che la legge è stata già votata dal Parlamento.
“Se vuole consultarsi con me sulla riduzione dei contributi previdenziali, ebbene io non sono la persona giusta, poichè non si tratta una misura del Governo, bensì di una appena adottata dal Parlamento di Romania. Quindi, a prescindere da quanto si consultasse con me, il presidente Basescu ha un’unica soluzione: promulgare la legge o rinviarla al Parlamento, per essere di nuovo votata. Siccome la può rinviare per una sola volta, allora dovrà promulgarla, cosicchè dal 1 ottobre entrerà in vigore”, ha detto il premier.
Accolta molto favorevolmente dal mondo imprenditoriale, la riduzione dei contributi previdenziali versati dai datori di lavoro non è invece gradita dal Consiglio Fiscale, struttura consultiva nell’elaborazione delle politiche nel settore. E non perchè non fosse una misura corretta come principio, ma a causa degli squilibri che potrebbe provocare al bilancio.
D’altra parte, l’opposizione di centro-destra definisce la misura come una di carattere elettorale, in vista delle presidenziali in programma in autunno.