Difesa: il direttore esecutivo dell’EDA, Claude-France Arnould, a Bucarest
La Romania è un giocatore strategico molto importante, soprattutto nell’attuale situazione di sicurezza nella zona. Lo ha dichiarato, ieri, a Bucarest, il direttore esecutivo dell’Agenzia Europea per la Difesa (EDA), Claude-France Arnould. La visita di Arnould in Romania è la prima di un alto esponente europeo del settore sicurezza e difesa dopo un lungo periodo. Lo ha sottolineato il ministro romeno della Difesa, Mircea Dusa. Nell’attuale contesto geopolitico e della crisi in Ucraina, i due hanno discusso, tra l’altro, del sostegno concesso dall’EDA agli stati Ue, compresa la Romania, per l’ammodernamento dell’industria della difesa. Arnould ha affermato che l’Agenzia desidera basarsi su un’industria di difesa forte in cui siano implicati tutti i Paesi membri, motivo per cui l’EDA mantiene e sviluppa tutti i programmi di ricerca e sviluppo tecnologico. D’altra parte, l’Arnould ha ricordato la necessità di ripresa del trend ascendente delle spese per la difesa nei Paesi europei.
România Internațional, 11.06.2014, 15:54
Il ministro Mircea Dusa ha informato l’esponente europeo che la Romania ha elaborato un budget per la difesa che dovrebbe arrivare al 2% del Pil entro il 2016. Dusa ha annunciato che sin dal secondo semestre di quest’anno, il Ministero della Difesa di Bucarest beneficerà di un aggiustamento positivo di bilancio, cosicchè possa continuare e sviluppare i programmi di dotazione e ammodernamento dell’Esercito romeno. Dusa ha ricordato che Bucarest desidera l’inclusione dell’industria nazionale di difesa nei programmi europei che si svolgono sotto l’egida dell’EDA.
“L’Europa dovrà consolidare la sua industria di difesa e il nostro desiderio è che nella realizzazione delle capacità militari europee siano incluse anche le imprese che producono per l’industria della difesa in questi programmi”, ha detto Dusa.
La questione dell’aumento dei budget militari dei Paesi europei è stata affrontata, sempre ieri, dal segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, durante una conferenza a Bruxelles. Rasmussen ha espresso la speranza che, al vertice NATO, di settembre, i leader dei paesi Nato adottino una dichiarazione in cui sia riconfermato, da una parte, l’impegno americano per la sicurezza dell’Europa e, dall’altra, l’impegno europeo per un’equa distribuzione dei costi e delle responsabilità.
Stando ai dati della Nato, negli ultimi 5 anni, la Russia ha aumentato del 50% le spese militari, mentre gli stati Nato le hanno diminuite del 20%. Lo scorso anno, solo gli Usa, la Gran Bretagna, la Grecia e l’Estonia hanno stanziato alla difesa almeno il 2% del Pil, coem richiesto dalla Nato. La Romania, la Polonia, la Lituania e la Lettonia hanno annunciato però di aumentare i budget per la difesa.