Trasporto ferroviario: misure per aumentare efficienza
Il Governo romeno ha approvato, ieri, un memorandum con misure di eficientizzazione del settore ferroviario romeno, che saranno incluse nel Master Plan Generale di Trasporto della Romania. Stando ad un comunicato stampa dell’Esecutivo, tra le proposte nel documento, si annoverano una rete ferroviaria più ristretta, l’incentivazione della competitività nella concessione dei contratti per i servizi pubblici, l’introduzione di indicatori di performance nel finanziamento dei servizi pubblici di trasporto ferroviario dei passeggeri e programmi di riduzione dei costi. Il premier romeno Victor Ponta ha dichiarato, la scorsa settimana, che le ferrovie con perdite andrebbero chiuse, precisando che esiste una strategia più vecchia in questo senso, convenuta con il FMI.
Valentin Țigău, 05.06.2014, 13:49
“È una strategia più vecchia, di mantenere le ferrovie per il trasporto passeggeri che recano profitto, di aprire il mercato agli operatori privati e, se ci sono delle ferrovie che non vengono più utilizzate, ovviamente che vanno chiuse, perchè provocano perdite. Investire nello sviluppo dell’infrastruttura non significa mantenere le ferrovie che non sono più usate, significa ammodernare quelle che sono”, ha precisato Ponta.
La dichiarazione è stata fatta nel contesto della missione del FMI a Bucarest per la terza valutazione dell’accordo stand-by di tipo preventivo firmato con la Romania. Dalla valutazione del Fondo dipendono una serie di decisioni economiche importanti, con un notevole impatto sociale. La Romania è stata, fino al crollo del comunismo, nel 1989, il Paese con una delle più ampie e utilizzate ferrovie in Europa. La transizione all’economia di mercato, accanto allo sviluppo, senza precedenti, del trasporto aereo e stradale hanno portato al loro declino. Di seguito, la rete ferroviaria si è ridotta, attualmente, a 13.800 km, dai 15 mila km del 1989.
È significativo che, nel primo giorno della missione di valutazione a Bucarest, gli esponenti del FMI si sono incontrati con il ministro romeno dei Trasporti, Dan Sova. Sull’agenda dei colloqui: le compagnie statali nel subordine del ministero, con accento sul settore ferroviario che registra perdite notevoli e in cui gli sforzi di privatizzazione sono stati destinati, finora, a fallire, come nel caso delle Ferrovie Merci. Un altro tema in discussione è la situazione critica dei circa 2.500 dipendenti di questa divisione, che dovrebbero essere licenziati, quest’anno, in conformità all’intesa tra il Governo romeno e il FMI.