Eurolandia: Bucarest non ancora pronta per l’adesione
Sebbene desideri aderire all’Eurolandia, la Romania non riunisce tutti i criteri necessari. Stando al Trattato Ue, ogni due anni o su richiesta di uno stato membro che desidera passare all’euro, la Commissione Europea analizza l’adempimento di tutti i requisiti in vista dell’adesione all’Eurozona. L’ultimo rapporto di convergenza dell’Esecutivo europeo constata che i progressi compiuti da Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Lituania, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia, stati che desiderano passare all’euro il 1 gennaio del 2015, sono disuguali. Nel caso della Romania, gli esponenti di Bruxelles affermano che non riunisce due su cinque criteri di convergenza nominale per il passaggio all’euro, rispettivamente quelli riguardanti l’inflazione e il tasso di cambio, adempiendo, invece, a quelli relativi al deficit di bilancio, al debito pubblico e ai tassi d’interesse a lungo termine.
Mihai Pelin, 05.06.2014, 12:47
Sebbene desideri aderire all’Eurolandia, la Romania non riunisce tutti i criteri necessari. Stando al Trattato Ue, ogni due anni o su richiesta di uno stato membro che desidera passare all’euro, la Commissione Europea analizza l’adempimento di tutti i requisiti in vista dell’adesione all’Eurozona. L’ultimo rapporto di convergenza dell’Esecutivo europeo constata che i progressi compiuti da Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Lituania, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia, stati che desiderano passare all’euro il 1 gennaio del 2015, sono disuguali. Nel caso della Romania, gli esponenti di Bruxelles affermano che non riunisce due su cinque criteri di convergenza nominale per il passaggio all’euro, rispettivamente quelli riguardanti l’inflazione e il tasso di cambio, adempiendo, invece, a quelli relativi al deficit di bilancio, al debito pubblico e ai tassi d’interesse a lungo termine.
Stando al rapporto, l’inflazione media degli ultimi 12 mesi, fino ad aprile 2014, è stata del 2,1%, oltre il valore di riferimento dell’1,7%. Questa è calcolata come media degli ultimi 12 mesi dei tassi d’inflazione in Lituania, Portogallo e Irlanda — i Paesi Ue con le economie più performanti a questo capitolo — più 1,5 punti percentuali. Le stime della Commissione Europea indicano che l’inflazione salirà fino al 3,3% nel 2015. Per quanto riguarda il tasso di cambio, risulta che la Romania pratica un regime di flottazione controllata, che consente interventi della Banca Centrale sul mercato valutario. Dopo la crisi finanziaria mondiale del 2009, la moneta romena, il leu, si è stabilizzata, subendo però un deprezzamento negli ultimi due anni in rapporto all’euro dell’1,9%, si mostra ancora nel rapporto. Nel 2013, il deficit di bilancio è stato del 2,3% del Pil e, stando alle previsioni della Commissione, calerà al 2,2% del Pil, quest’anno, e all’1,9%, nel 2015, mentre il debito pubblico crescerà dal 38% del Pil, nel 2013, al 40%, nel 2015.
Per quanto riguarda i tassi d’interesse a lungo termine, essi sono calati ad aprile al 5,3%, sotto il valore di riferimento del 6,2%. Il rapporto della Commissione Europea rileva inoltre che, in Romania, il mondo d’affari non ha registrato gli stessi buoni risultati degli altri stati dell’Eurolandia e la legislazione bancaria non è completamente compatibile con il passaggio all’euro. L’unico Paese ad aver riunito tutti i criteri di convergenza per il passaggio alla moneta unica europea è la Lituania. Dal 1 gennaio del 2015, l’Eurozona conterà 19 membri, con l’adesione della Lituania, che diventerà il quinto Paese ex comunista passato all’euro, dopo Slovacchia, Slovenia, Estonia e Lettonia. La Romania, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Croazia, l’Ungheria, la Polonia e la Svezia non riuniscono attualmente tutti i requisiti per il passaggio all’euro e beneficiano di una deroga, la loro situazione dovendo essere riesaminata nei prossimi due anni.