Europarlamento: i deputati romeni decidono agenda politica
Eletti 5 anni fa, alle prime europee cui la Romania ha partecipato dopo la sua adesione all’Ue, nel 2007, molti dei politici romeni che ci hanno rappresentato nellEuroparlamento hanno intascato dei salari esorbitanti, rispetto a quelli dei cittadini abituali, senza fare niente. Alle europee di questo mese ci sono stati anche eurodeputati romeni riconfermati in carica, la rielezione essendo la validazione più convincente della loro prestazione. All’inizio del secondo mandato, essi affermano che continueranno a perseguire gli obiettivi importanti che si erano prefissi. In testa alla lista del Partito Socialdemocratico, Corina Cretu, s’impegna a difendere gli interessi dei cittadini romeni, bersaglio della retorica xeonofoba dei partiti estremistici.
Bogdan Matei, 30.05.2014, 14:59
Eletti 5 anni fa, alle prime europee cui la Romania ha partecipato dopo la sua adesione all’Ue, nel 2007, molti dei politici romeni che ci hanno rappresentato nellEuroparlamento hanno intascato dei salari esorbitanti, rispetto a quelli dei cittadini abituali, senza fare niente. Alle europee di questo mese ci sono stati anche eurodeputati romeni riconfermati in carica, la rielezione essendo la validazione più convincente della loro prestazione. All’inizio del secondo mandato, essi affermano che continueranno a perseguire gli obiettivi importanti che si erano prefissi. In testa alla lista del Partito Socialdemocratico, Corina Cretu, s’impegna a difendere gli interessi dei cittadini romeni, bersaglio della retorica xeonofoba dei partiti estremistici.
“Siccome ci troviamo in un contesto difficile, in cui quasi il 30% dell’Europarlamento è formato da forze estremistiche che hanno come bersaglio i cittadini romeni, i lavoratori romeni, la Romania, dobbiamo difendere i loro diritti”, ha detto la Cretu.
Appassionata del tema della sicurezza dell’Europa, la liberale Norica Nicolai annuncia che resterà membro della Commissione Difesa del Parlamento Europeo, dove sosterrà l’elaborazione di una politica comune nel campo della difesa.
“L’Ue deve prendere in considerazione le chances date dal Trattato di Lisbona. Ci sono due clausole che le permettono una politica comune di difesa. Si è visto quanto siamo vulnerabili davanti a qualsiasi rischio. In un mondo globale, nelle politiche regionali, non si può più vivere da soli, occorre la partecipazione di tutti, mettere insieme competenze e capacità”, ha spiegato Norica Nicolai.
L’eurodeputato Iuliu Winkler, membro del Gruppo dei Popolari Europei, afferma che desidererebbe per la Romania una rappresentanza politica al pari di quella demografica e territoriale.
“Diciamo spesso che siamo il settimo Paese nell’Ue, ma non siamo in questo momento il settimo Paese per quanto riguarda l’influenza o il potere politico di promuovere gli interessi del Paese nel Parlamento Europeo e nelle istituzioni europee. Quindi, dobbiamo avanzare anche da questo punto di vista”, ha precisato Winkler.
Affiliato sempre al Partito Popolare Europeo, Cristian Preda (del Movimento Popolare) vuole continuare la sua attività nella Commissione Esteri.
“Mi sono prefisso che tutti gli obiettivi di cui i cittadini romeni mi hanno sentito parlare durante la campagna elettorale, ossia l’adesione a Schengen e all’Eurolandia e la partecipazione della Romania al processo di consolidamento dell’economia europea siano raggiunti”, ha detto Preda.
Rieletti o neoeletti, gli eurodeputati romeni sono obbligati, affermano gli analisti, a dosare attentamente la loro prestazione, cosicchè rispondano alle aspettative dell’elettorato romeno e dei partiti sulle cui liste si sono candidati, ma anche a quelle inerenti allo status di legislatore comunitario.
(traduzione di Adina Vasile)