Fiscalità: tagli dal 1 luglio
Il Ministero delle Finanze romeno prepara una serie di misure di incentivazione del mercato del lavoro e riduzione della fiscalità, tra cui, l’eficientizzazione della raccolta di tasse, ma anche l’eliminazione di una serie di tasse che si sono dimostrate inefficaci. Stando al ministro delle Finanze, Ioana Petrescu, 92 tasse e tariffe parafiscali dovrebbero calare dal 1 luglio. La priorità numero uno è la riduzione del 5% dei contributi previdenziali pagati dai datori di lavoro.
România Internațional, 30.05.2014, 13:47
“È una misura che migliorerà il clima d’affari in Romania e alleggerirà il fardello fiscale sui datori che sono corretti. Inoltre, elimina le discrepanze dovute alla concorrenza sleale. Spero che sia anche una motivazione per i datori di lavoro affinchè assumino più persone ufficialmente”, ha precisato Ioana Petrescu.
La riduzione dei contributi previdenziali, chiesta insistentemente dal mondo d’affari, si annovererà, del resto, tra i temi affrontati, a partire da lunedi’, dalle autorità romene con i finanziatori internazionali — il FMI, la Commissione Europea e la Banca Mondiale. I loro rappresentanti saranno in visita a Bucarest, fino al 16 giugno, per la terza valutazione dell’accordo di tipo preventivo in vigore, per un valore di 4 miliardi di euro. Gli esperti del FMI analizzeranno se gli introiti al bilancio nei primi mesi dell’anno fanno possibile la riduzione dei contributi previdenziali nel 2014. Stando al Ministero delle Finanze, nei primi 4 mesi, le entrate dello stato sono aumentate del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Oltre alle misure di incentivazione del mercato del lavoro e di riduzione della fiscalità, il FMI desidera l’eliminazione del monopolio dello stato in due settori economici-chiave — energia e infrastruttura. Nell’opinione del rappresentante residente del Fondo in Romania, Guillermo Tolosa, le compagnie statali romene hanno registrato negli ultimi anni dei pessimi risultati per quanto riguarda i servizi offerti e i risultati finanziari, con ingenti perdite, debiti storici e pochissimi investimenti. Stando a Tolosa, gli arretrati delle compagnie statali sono pari all’1% del Pil. La Romania – afferma Tolosa — ha però anche dei vantaggi — un quadro macroeconomico molto stabile, il costo e la qualità della manodopera. Un recente studio condotto da una delle principali compagnie di esternalizzazione e di consulenza negli affari dell’Europa Centro-orientale colloca la Romania al secondo posto nella regione, dopo la Repubblica Ceca, a seconda dei costi di avvio di una società a responsabilità limitata, che ammontano a 45 euro, come apporto al capitale sociale. Inoltre, la Romania si piazza terza nella classifica dei costi di avvio di una società per azioni, al pari della Slovacchia, con un capitale minimo di 25 mila euro, dopo la Polonia, con 24 mila euro.
(traduzione di Adina Vasile)