Corruzione: imprenditori, medici e giudici nel mirino
Accusata, nel passato, di inerzia o di favoritismo nei confronti dei politici e degli uomini d’affari, la Giustizia romena sembra, ultimamente più attiva che mai. Non c’è giorno senza notizie su azioni dei procuratori di contrasto della corruzione, piaga della società, rimproverata ripetutamente da Bruxelles. Sotto la lente della giustizia, ma anche della stampa di Bucarest, si trova, attualmente, Dan Adamescu, il secondo più ricco romeno, con un patrimonio stimato a circa 1 miliardo di euro. Il suo nome compare nel fascicolo di 4 giudici, messi in custodia cautelare, questa settimana, per tangenti. Si tratta di somme importanti, di rispettivamente 5 e 15 mila euro.
Roxana Vasile, 23.05.2014, 13:03
Ad Adamescu, accusato di aver offerto tangenti per ottenere decisioni favorevoli ai suoi affari, è stato comunicato di essere perseguito penalmente. Tra gli intermediari che l’uomo d’affari avrebbe usato per corrompere gli esponenti della legge si annovera proprio suo figlio — Bogdan, ma anche un giovane avvocato — George Dumitru, che si è suicidato all’inizio della settimana, gettandosi davanti alla metropolitana, non prima di essere ascoltato dalla Direzione Nazionale Anticorruzione e di aver consegnato ai procuratori una copia dell’estratto conto con la somma ricevuta per pagare tangenti ai giudici.
Anche i medici sono nel mirino dei procuratori. Dopo il caso di alcuni medici di un ospedale pubblico di Bucarest che facevano illegalmente interventi di chirurgia estetica, l’attenzione della giustizia e dell’opinione pubblica si rivolge adesso verso 9 persone fermate in un fascicolo riguardante false prescrizioni mediche. Tre medici di un importante ospedale oncologico, due titolari di farmacia e 4 rappresentanti di aziende farmaceutiche sono stati messi in custodia cautelare per 30 giorni, con l’accusa di aver rilasciato oltre 1000 false prescrizioni nei confronti di pazienti con malattie oncologiche, che però non ne beneficiavano. I farmaci erano poi rendicontati in modo fraudolento dalla Cassa Assicurazioni Sanitarie. I danni superano 8 milioni di lei, pari a circa 1,8 milioni di euro.
Il Governo ha salutato gli sforzi di contrasto della corruzione nella Giustizia e nella Sanità, tanto più quanto quest’ultimo settore si confronta con seri problemi di sottofinanziamento. L’implicazione dei cittadini nella lotta alla corruzione non è trascurabile. Uno studio rileva che le segnalazioni sui reati di corruzione compiuti da dipendenti del Ministero dell’Interno sono cresciute notevolmente. Come anche il numero delle denunce e delle autodenunce.
(traduzione di Adina Vasile)