Ucraina: posizioni e consultazioni
La Moldova firmerà l’Accordo di Associazione all’Ue il 27 giugno, a Bruxelles. Un invito in questo senso è stato trasmesso alle autorità di Chisinau dal presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, durante la visita nell’ex repubblica sovietica, a maggioranza romenofona.
Roxana Vasile, 14.05.2014, 13:27
“La Moldova è un Paese europeo libero e sovrano, perfettamente capace di fare la propria scelta. È un attore-chiave in questa parte del continente” — ha sottolineato Van Rompuy, il cui invito equivale a importanti impegni assunti dall’Ue nei confronti della Moldova, nel contesto della crisi nella confinante Ucraina. L’esponente europeo si è pronunciato per la concessione di assistenza tecnica e finanziaria a Chisinau necessaria per la continuazione delle riforme e ha dato assicurazioni che l’istituzione che dirige sosterrà la sovranità e integrità della Moldova, nonostante le pressioni esterne cui è sottoposta. Sempre a Chisinau, il vicesegretario generale dell’Organizzazione del Trattato del Nord-Atlantico, Alexander Vershbow, ha promesso che, sebbene non s’impegnerà militarmente in Moldova nel caso dell’escalation nella regione della crisi in Ucraina, la Nato sosterrà il Paese politicamente.
“Siamo infastiditi dalle pressioni delle Russia sulla Moldova e condividiamo le preoccupazioni sulla persistenza dei conflitti e l’evoluzione imprevedibile delle azioni russe” — ha precisato Alexander Vershbow, accennando implicitamente al conflitto latente in Transnistria, regione russofona nell’est della Moldova, le cui aspirazioni separatiste si sono fortemente accentuate con lo scoppio della crisi nell’est dell’Ucraina.
Nel frattempo, a Bucarest, il presidente romeno Traian Basescu e il premier Victor Ponta hanno espresso una posizione chiara e unitaria sulla situazione in Ucraina. La Romania non riconosce nè l’annessione della Penisola della Crimea, nè i referendum a Lugansk e Donetk, in quanto contrari alla Costituzione ucraina — ha affermato il presidente Basescu, sottolineando che “la Federazione Russa ha due priorità: una è la federalizzazione dell’Ucraina, processo già avviato attraverso il riconoscimento da parte del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov dei referendum, e la seconda di ostacolare le presidenziali del 25 maggio in Ucraina”.
Dal canto suo, il premier romeno Victor Ponta afferma che occorre una riunione del Consiglio Supremo di Difesa per stabilire le modalità per applicare le sanzioni imposte dall’Ue e dagli Usa nei confronti di una serie di esponenti russi dichiarati personae non-gratae.
“Il Governo romeno applicherà con fermezza il livello di sanzioni imposte. Abbiamo ribadito la nostra richiesta che nell’ambito di una riunione del Consiglio Supremo di Difesa siano analizzati il livello di sanzioni, la loro implementazione e le responsabilità di ciascuna istituzione. Anche il capo dello stato ha detto che ci informerà quando convocherà il Consiglio”, ha affermato Ponta.
Le dichiarazioni sono state fatte nel contesto delle ormai vicine visite a Bucarest del segretario generale della Nato, del vicepresidente americano e del segretario americano alla Difesa, che affronteranno con le autorità romene la situazione nella regione.
(traduzione di Adina Vasile)