Canonizzazione Roncalli e Wojtyla: Romania visitata da entrambi
Il vescovo greco-cattolico di Oradea, Virgil Bercea, insieme a un gruppo di preti della provincia di Bihor (nord-ovest della Romania), parteciperanno alla canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, accanto ad altri vescovi e rappresentanti delle diocesi ed eparchie romano-cattoliche e greco-cattoliche di Romania, fedeli, giornalisti e autorità. Lo riferisce un comunicato citato dall’agenzia Agerpres.
Iuliana Sima Anghel, 26.04.2014, 15:18
Il vescovo greco-cattolico di Oradea, Virgil Bercea, insieme a un gruppo di preti della provincia di Bihor (nord-ovest della Romania), parteciperanno alla canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, accanto ad altri vescovi e rappresentanti delle diocesi ed eparchie romano-cattoliche e greco-cattoliche di Romania, fedeli, giornalisti e autorità. Lo riferisce un comunicato citato dall’agenzia Agerpres.
Alla cerimonia saranno presenti il vescovo greco-cattolico di Gherla, Florentin Crihalmeanu, consacrato da Papa Giovanni Paolo II, l’Arcivescovo metropolita romano-cattolico di Bucarest, Ioan Robu, accanto al ministro con delega per i romeni nel mondo, Bogdan Stanoevici.
Sia Papa Giovanni XXIII che Papa Giovanni Paolo II sono stati a Bucarest: Papa Roncalli nel 1930 e 1932, quando era in missione diplomatica nella confinante Bulgaria, mentre Giovanni Paolo II durante la sua storica visita dal 7 al 9 maggio 1999, compiendo il primo viaggio di un Sommo Pontefice in un Paese a maggioranza ortodossa.
L’Arcivescovado Romano — Cattolico di Bucarest precisa in un comunicato citato dall’agenzia Mediafax che Mons. Angelo Roncalli, diventato poi Papa Giovanni XXIII, si recò a Bucarest per tre volte, per visitare l’allora Nunzio Apostolico, il Mons. Angelo Maria Dolci.
Ad agosto 1930, Angelo Roncalli visitò anche il monastero ortodosso di Caldarusani, e nel 1944, quando era delegato apostolico in Turchia, su richiesta del rabbino-capo di Gerusalemme, Isaac Herzog, aiutò gli ebrei romeni deportati in Transnistria (oggi regione separatista sul territorio della Moldova), inviando aiuti nei campi di concentramento e rilasciando certificati di battesimo falsi.
Inoltre, il Mons. Roncalli intervenne presso le autorità turche per consentire a una nave con ebrei romeni a bordo, partita dal porto romeno di Costanza e diretta a Gerusalemme, di attraversare le acque territoriali della Turchia. Il suo intervento salvò circa 750 ebrei romeni, di cui 250 bambini orfani.
“Romania, Paese ponte tra l’Oriente e l’Occidente, crocevia tra l’Europa Centrale e l’Europa Orientale! Romania, che la tradizione chiama con il bel titolo di Giardino della Madonna! Vengo da te nel nome di Gesù Cristo, figlio di Dio e della Vergine Maria! Alla soglia di un nuovo millennio, continua a fondarti il futuro sulla forza del Vangelo ! Con l’aiuto di Cristo sarai protagonista di un nuovo periodo di entusiasmo e coraggio! Sarai una nazione prospera, terra che porta alla luce il bene, un popolo della solidarietà e della pace. Che Dio ti protegga e ti benedica per sempre! ”
Con questo commovente messaggio, Papa Giovanni Paolo II si rivolgeva ai romeni che lo hanno accolto con grande entusiamo e calore 15 anni fa. Un momento storico, perchè il suo viaggio a Bucarest, dal 7 al 9 maggio 1999, era la prima visita di un Sommo Pontefice in un Paese a maggioranza ortodossa.
“Sia Giovanni XXIII che Giovanni Paolo II hanno amato il nostro Paese, il nostro popolo e le nostre Chiese. Il legame che unisce, però, meravigliosamente i due Sommi Pontefici è un monaco capuccino, Geremia da Valacchia (1556-1625), il primo romeno proclamato beato dalla Chiesa Cattolica: Giovanni XXIII ha riconosciuto le sue virtù eroiche, il 18 dicembre del 1959, mentre Giovanni Paolo II l’ha proclamato beato il 30 ottobre del 1983, offrendo un protettore ai romeni oppressi per la loro fede”, precisa l’Arcivescovado Romano-Cattolico di Bucarest.