NATO: 10 anni da ingresso Romania
Nella seduta solenne del Parlamento di Bucarest dedicata al decimo dell’ingresso della Romania nella NATO, personalità politiche romene hanno sottolineato il valore della decisione di Bucarest di 10 anni fa di scegliere la direzione europea ed euroatlantica come vettore dell’evoluzione storica del Paese. Il premier romeno Victor Ponta ha affermato che l’adesione alla NATO e l’integrazione nell’UE sono stati i più importanti obiettivi raggiunti dalla Romania negli ultimi 25 anni. Ponta ha precisato che, grazie all’adesione, la Romania si trova, oggi, “in una situazione privilegiata di sicurezza, di risposta efficace, coerente e credibile a qualsiasi minaccia contro la sicurezza nazionale”.
Valentin Țigău, 02.04.2014, 12:38
Nella seduta solenne del Parlamento di Bucarest dedicata al decimo dell’ingresso della Romania nella NATO, personalità politiche romene hanno sottolineato il valore della decisione di Bucarest di 10 anni fa di scegliere la direzione europea ed euroatlantica come vettore dell’evoluzione storica del Paese. Il premier romeno Victor Ponta ha affermato che l’adesione alla NATO e l’integrazione nell’UE sono stati i più importanti obiettivi raggiunti dalla Romania negli ultimi 25 anni. Ponta ha precisato che, grazie all’adesione, la Romania si trova, oggi, “in una situazione privilegiata di sicurezza, di risposta efficace, coerente e credibile a qualsiasi minaccia contro la sicurezza nazionale”.
Il premier ha sottolineato che i recenti sviluppi in Ucraina mostrano che la sicurezza va sempre rafforzata e che la Romania ha un dovere fondamentale nella regione, innanzittutto di assicurare l’integrità e la sicurezza delle confinanti Moldova ed Ucraina e della Georgia. Victor Ponta ha ringraziato i partner transatlantici ed europei per la loro fiducia che la Romania può essere un partner “capace” e “serio” e i militari romeni per la dedizione, il coraggio e l’ottima preparazione professionale.
Nella seduta solenne del Parlamento di Bucarest, il presidente romeno Traian Basescu ha affermato che l’obbligo di tutti è di “lavorare insieme per il bene della nazione”, inclusivamente al consolidamento della sua capacità di difesa, ed ha fatto appello al Governo affinchè individui le migliori modalità per dotare l’Esercito romeno e aumentare la sua capacità operativa.
In una dichiarazione letta nella plenaria del Parlamento da Gabriel Vlase, il capo della delegazione parlamentare romena presso l’Assemblea Parlamentare della NATO, si afferma che l’adesione alla Nato ha ristabilito il posto e il ruolo della Romania nell’architettura internazionale di sicurezza.
“In questo contesto, la Romania ha partecipato, negli ultimi anni, allo sviluppo della componente europea del sistema antimissilistico americano, che rappresenterà un contributo importante al programma NATO di difesa antimissilistica”, ha affermato Vlase.
Nei dieci anni di membership, 40.000 militari romeni sono stati impegnati in missioni di mantenimento della pace nei Balcani Occidentali, in Afghanistan, Iraq o nel Nord Africa. Sono stati 26 i militari romeni rimasti uccisi nei teatri operativi all’estero ed oltre 140 i militari feriti. Per quanto riguarda il budget stanziato alla difesa, i leader di Bucarest sperano che, nei prossimi anni, raggiunga il 2% del Pil della Romania.