Storia: 96 anni da unione Bessarabia con Romania
L’unione della Provincia storica di Bessarabia con la Romania, il 27 marzo del 1918, rappresenta un capitolo della riunificazione romena in un unico stato, compiuta il 1 dicembre dello stesso anno. A questa ricorrenza furono dedicati, ieri, conferenze, mostre, concerti, spettacoli teatrali e presentazioni di libri, in oltre 40 località dei due Paesi confinanti e fratelli, Romania e Moldova, separati, artificialmente, dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’ex presidente della Moldova (ex repubblica sovietica, a maggioranza romenofona), Mihai Ghimpu, ha partecipato a Brasov al cosiddetto “girotondo dell’unione”, danza tradizionale che simboleggia l’unità e la continuità della nazione romena. E, lo stesso giorno, il presidente romeno, Traian Basescu, ha conferito onorificenza a diverse personalità della Moldova e ha ricodato che la Romania sostiene l’iter europeo di Chisinau, desiderando che lo stato confinante goda dei diritti e delle libertà garantite dall’Ue.
Valentin Țigău, 28.03.2014, 14:50
L’unione della Provincia storica di Bessarabia con la Romania, il 27 marzo del 1918, rappresenta un capitolo della riunificazione romena in un unico stato, compiuta il 1 dicembre dello stesso anno. A questa ricorrenza furono dedicati, ieri, conferenze, mostre, concerti, spettacoli teatrali e presentazioni di libri, in oltre 40 località dei due Paesi confinanti e fratelli, Romania e Moldova, separati, artificialmente, dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’ex presidente della Moldova (ex repubblica sovietica, a maggioranza romenofona), Mihai Ghimpu, ha partecipato a Brasov al cosiddetto “girotondo dell’unione”, danza tradizionale che simboleggia l’unità e la continuità della nazione romena. E, lo stesso giorno, il presidente romeno, Traian Basescu, ha conferito onorificenza a diverse personalità della Moldova e ha ricodato che la Romania sostiene l’iter europeo di Chisinau, desiderando che lo stato confinante goda dei diritti e delle libertà garantite dall’Ue.
Dopo la proclamazione dell’indipendenza dall’Urss, nel 1991, la Moldova, si è prefissa, come obiettivo, il ravvicinamento all’Ue e alla confinante Romania. Bucarest ha appoggiato, sin dall’inizio, l’iter europeo della Moldova e ha lanciato una serie di programmi, tra cui la riconcessione della cittadinanza romena ad una serie di cittadini moldavi, nonchè studi gratuiti per i cittadini moldavi in Romania. La situazione tesa nella confinante Ucraina e il focolaio separatista in Transnistria, nell’est della Moldova, fanno si’ che, oggi, lo stato moldavo abbia bisogno, più che mai, del sostegno dell’Ue e implicitamente, della Romania — membro dell’Ue dal 2007.
Del resto, un sondaggio demoscopico realizzato lo scorso mese dal Centro Romeno di Studi e Strategie rileva che oltre la metà della popolazione della Moldova crede che un’eventuale riunificazione con la Romania, in un contesto storico favorevole, sia realizzabile, mentre il 52% la desidera esplicitamente. Tra i vantaggi della riunificazione, al primo posto la libera circolazione nell’Ue, desiderata dal 41% degli interpellati. Ciononostante, altri sondaggi rilevano che il leader russo Vladimir Putin continua a godere della maggiore quota di fiducia, in Moldova, e l’opzione per l’Unione doganale Russia-Bielorussia prevale su quella per l’integrazione europea della Moldova. Accettando il fatto che la nazione romena vive in due stati, l’obiettivo di Bucarest è di aiutare a rendere la Moldova quanto prima membro Ue, e che i suoi cittadini accettino, volontariamente, i valori europei, come modello identitario.