Costituzione: rapporto Commissione di Venezia su revisione in Romania
La Commissione di Venezia ha valutato la bozza di revisione della Costituzione della Romania e raccomanda ai politici di Bucarest di migliorare il documento. Il rapporto della Commissione mette in risalto gli elementi positivi, ma anche gli aspetti negativi che la classe politica romena non ha risolto, nonostante le previe raccomandazioni. La Commissione considera che non è chiaro l’ordinamento dello stato che la Romania adotterà e insiste sulla delimitazione delle competenze tra presidente e premier.
Radio România, 26.03.2014, 12:38
La Commissione di Venezia ha valutato la bozza di revisione della Costituzione della Romania e raccomanda ai politici di Bucarest di migliorare il documento. Il rapporto della Commissione mette in risalto gli elementi positivi, ma anche gli aspetti negativi che la classe politica romena non ha risolto, nonostante le previe raccomandazioni. La Commissione considera che non è chiaro l’ordinamento dello stato che la Romania adotterà e insiste sulla delimitazione delle competenze tra presidente e premier.
Il senatore socialdemocratico Ioan Chelaru, vicepresidente della Commissione parlamentare per la revisione della Costituzione, spiega che il referendum sulla modifica della legge fondamentale potrebbe essere convocato appena nel 2015, dopo una nuova analisi del progetto.
“La quintessenza delle posizioni della Commissione, della Corte Costituzionale, del Consiglio legislativo e della Commissione di Venezia deve far emergere un testo gradito da tutte queste istituzioni fondamentali. Ritengo che entro un mese riprenderemo i lavori in commissione. Potremo discutere di un’eventuale approvazione nel Parlamento all’inizio del 2015 e di un referendum nell’autunno dello stesso 2015”, ha detto Ioan Chelaru.
Dall’opposizione, il democratico-liberale Radu Carp dichiara che la principale obiezione della Commissione di Venezia sul progetto relativo alla revisione della Costituzione romena è la mancanza di un’opzione chiara per l’ordinamento dello stato. Radu Carp dice che la bozza deve indicare chiaramente se si tratterà di regime parlamentare o semipresidenziale.
“E’ la più grave accusa alla bozza di revisione che arriva da un organismo indipendente. Il Partito democratico-liberale domanda perchè era necessario tutto questo sforzo, per constatare alla fine che i membri della commissione e i partiti al governo fanno delle confusioni elementari tra il regime parlamentare e quello semipresidenziale”, ha detto Radu Carp, pronunciandosi per la ripresa del processo di revisione tramite una migliore consultazione con tutti i partiti parlamentari e con gli esperti costituzionali.