Istruzione: Vassiliou a Bucarest, disoccupazione giovanile grande sfida UE
Nell’UE, 15 milioni di giovani sono senza lavoro e la mancanza delle misure per la loro integrazione comporta il rischio della povertà. Lo ha dichiarato a Bucarest il commissario europeo per Istruzione, Cultura, Multilinguismo e Gioventù, Androulla Vassiliou, presente alla conferenza internazionale intitolata “Mantenere i giovani sul mercato del lavoro, sfide comuni — soluzioni comuni”. Il commissario ha spiegato anche da dove proviene la maggior parte dei giovani disoccupati.
România Internațional, 11.03.2014, 12:06
Nell’UE, 15 milioni di giovani sono senza lavoro e la mancanza delle misure per la loro integrazione comporta il rischio della povertà. Lo ha dichiarato a Bucarest il commissario europeo per Istruzione, Cultura, Multilinguismo e Gioventù, Androulla Vassiliou, presente alla conferenza internazionale intitolata “Mantenere i giovani sul mercato del lavoro, sfide comuni — soluzioni comuni”. Il commissario ha spiegato anche da dove proviene la maggior parte dei giovani disoccupati.
“L’esclusione sociale si manifesta soprattutto tra le persone nate da genitori immigrati, tra quelle che hanno in famiglia delle persone con disabilità o tra quelle provenienti da ambienti sfavoriti. Però, le più vulnerabili persone sono quelle che abbandonano presto la scuola o che non hanno ultimato gli studi. Per l’Europa, il tasso della disoccupazione giovanile è una delle maggiori sfide. Al momento la media si attesta al 24%, in aumento rispetto allo scorso anno”, ha detto Androulla Vassiliou.
I milioni di giovani senza lavoro non pagano neanche i contributi, per cui le conseguenze sono negative e significano anche costi sociali, ha aggiunto il commissario, spiegando che ogni anno l’economia perde in questo modo 160 miliardi di euro, cioè circa l’1,3% del Pil. Inoltre, Androulla Vassiliou ha richiamato l’attenzione che la mancanza di un’attività e l’esclusione possono indurre comportamenti molto pericolosi o attrazione verso gli schieramenti estremi della scena politica. La Vassiliou ritiene che i sistemi educativi nazionali nell’UE vanno riformati, affinchè i giovani possano acquisire le abilità necessarie per ottenere un posto di lavoro.
Nel suo intervento alla conferenza, il premier romeno Victor Ponta si è detto scontento del modo in cui funziona attualmente il sistema educativo nazionale, mentre il ministro con delega all’Istruzione superiore, Mihnea Costoiu, ha dichiarato che, tra tutti gli stati dell’UE, la Romania è il Paese con il maggior peso di giovani senza lavoro. Il ministro ha spiegato che il 23% dei giovani in età tra i 25 e i 29 anni sono disoccupati e neanche studiano. Costoiu ha aggiunto che il sistema educativo romeno è in pieno processo di modernizzazione e adeguamento alle esigenze sociali del XXI secolo.
La Romania ha un piano ottimamente elaborato, che punta sulla formazione continua, su partenariati con l’ambiente economico e su misure volte a garantire le pari opportunità, ha detto ancora al ministro. Attualmente, al livello dell’UE funzionano due programmi volti a constrastare la disoccupazione: “Garanzia per i giovani”, che prevede l’inserimento sul mercato del lavoro entro al massimo quattro mesi dalla laurea, programma europeo arrivato anche in Romania circa un mese fa, e il programma Erasmus Plus, lanciato ora anche a Bucarest.