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Auto: industria romena, tra proteste e successi

Dopo mesi in cui i governanti romeni hanno cercato di scegliere una variante per chiudere il Corridoio IV paneuropeo e unire Nadlac (il confine occidentale) a Costanza (nel sud-est, principale porta d’ingresso marittima), le autorità di Bucarest hanno deciso il rinvio della costruzione dell’autostrada Sibiu-Pitesti, che collega il sud al centro del Paese. La decisione ha reso scontenti migliaia di dipendenti degli stabilimenti Dacia in Romania, di proprietà del costruttore francese Renault, che hanno organizzato ampie proteste. Essi sono scontenti anche del mancato rispetto degli impegni per la modifica della legislazione del lavoro e delle relazioni industriali. È stata la prima di una serie di proteste annunciate dal Blocco Nazionale Sindacale, che rappresenta i dipendenti di diversi settori dell’industria. Nell’opinione del leader sindacale Dumitru Costin, la prestazione dei politici dell’ultimo periodo ha accentuato il malcontento dei dipendenti.

Auto: industria romena, tra proteste e successi
Auto: industria romena, tra proteste e successi

, 06.03.2014, 12:33



“Se rinviamo il finanziamento del tratto autostradale Pitesti-Sibiu fino al 2020, è chiaro che presto cominceremo a prepararci per la disoccupazione e la perdita di posti di lavoro nell’industria automobilistica e dei pezzi di ricambio romena. Se è questo che vogliono i governanti, ce lo dicano in faccia: sì, ci siete stati utili in tutti questi anni di crisi, voi dell’industria automobilistica, avete tenuto sulle spalle il budget della Romania, avete tenuto sulle spalle la bilancia commerciale della Romania, e, adesso, non abbiamo più bisogno di voi”, ha affermato Dumitru Costin.



Ritenuto dall’Ue progetto prioritario, l’autostrada Pitesti-Sibiu è benefica per la Renault e, stando ai francesi, porterebbe riduzioni delle spese e risparmio di tempo per il trasporto delle auto, ma anche nell’approviggionamento. Questa sarebbe vitale anche per il secondo più importante investitore nell’industria automobilistica romena, la Ford, con stabilimenti a Craiova. Anche la compagnia americana si è lamentata della mancanza dell’infrastruttura, minacciando di lasciare la Romania se le cose non cambieranno.



Attualmente, un’autostrada parte da Costanza e passa per Bucarest, fermandosi a Pitesti. Sarebbe necessaria la sua continuazione verso Sibiu (il centro del Paese), ma, nell’opinione delle autorità romene questa è troppo costosa e si prende in calcolo il tronco Sibiu-Brasov, ritenuto meno costoso. Ma, purtroppo, dell’autostrada Bucarest-Brasov è pronto solo il tronco fino a Ploiesti (lungo 60 km).



A prescindere dalla variante scelta dai governanti, essa deve rendere più accessibile la strada verso Europa, dove la Dacia continua a vendere abbastanza bene, nonostante la crisi. Le vendite della Dacia hanno registrato, a gennaio, la più significativa crescita nell’Ue, mentre la quota mercato del costruttore è aumentata dal 2,2 al 3%. Nel 2013, sono state oltre 294 mila le auto Dacia immatricolate nell’Ue, in crescita del 22,8% rispetto al 2012. Ciò, nel contesto in cui il mercato auto romeno ha registrato, lo scorso anno, un calo del 13%.

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