Assicurazioni: sregolatezze alla maggiore compagnia
La maggiore società romena di assicurazioni, Astra, è stata messa sotto amministrazione speciale. La misura è stata decisa dall’Autorità di Vigilanza Finanziaria dopo un controllo che ha portato alla luce delle sregolatezze. In un Paese in cui il rischio sismico, ad esempio, è alto, se si verificasse un forte terremoto, chi ha concluso una polizza di assicurazione sulla casa presso Astra non riceverebbe risarcimenti adeguati, in quanto la compagnia ha sottostimato i danni, costituendosi, da quanto sembra, anche riserve obbligatorie del 40% inferiori al necessario. La situazione è tanto più grave quanto Astra ha 3 milioni di clienti, di cui oltre 2 milioni hanno concluso polizze casa.
Roxana Vasile, 19.02.2014, 12:29
Per la ripresa finanziaria della società, che avrà bisogno di un apporto di capitale significativo, l’Autorità di Vigilanza Finanziaria ha deciso di metterla sotto amministrazione speciale. In questo periodo, Astra non potrà fare investimenti in valori mobiliari o immobiliari. Allo stesso tempo, sarà accelerata la procedura di recupero dei prestiti concessi all’interno del gruppo — stimati in 110 milioni di lei (pari a circa 2,5 milioni di euro) — e scatterà il divieto di concedere altri nuovi. Il presidente dell’Autorità, Dan Radu Rusanu, ha voluto calmare gli assicurati, precisando che non avranno da soffrire.
“Tutte le polizze assicurative già rilasciate dalla Società di Assicurazioni Astra restano valide fino alla scadenza. Astra sarà tenuta a pagare dalle proprie disponibilità finanziarie esistenti o risultate dall’amministrazione speciale tutte le richieste inerenti alle polizze assicurative”, ha dichiarato Rusanu.
L’imprenditore Dan Adamescu, che controlla Astra, ha definito la misura dell’Autorità di Vigilanza Finanziaria di mettere la compagnia assicurativa sotto amministrazione speciale “un colpo in stile mafioso”. “Non credo ci sia mai stato nella storia delle assicurazioni qualcosa di simile”, ha detto Dan Adamescu, precisando che chiederà alla giustizia l’annullamento della decisione.
Ci sono voci che addebitano una tale decisione all’intento di coprire un altro scandalo, legato agli altissimi salari di certi dipendenti dell’Autorità di Vigilanza Finanziaria. Il presidente Dan Radu Rusanu ha voluto precisare che proporrà il loro dimezzamento. In altre parole, se nel 2012, il presidente dell’Autorità aveva un salario mensile di 14 mila euro (rispetto al salario medio netto garantito di 500 euro), nel 2014 esso potrebbe calare a 7 mila euro. Inoltre, di recente, l’Associazione degli Utilizzatori romeni di Servizi Finanziari ha chiesto un’indagine parlamentare sulla politica d risorse umane dell’Autorità di Vigilanza Finanziaria, in seguito a certe informazioni apparse sulla stampa, stando alle quali un numero importante di dipendenti sarebbero parenti stretti di importanti politici romeni.