Economia: nuove misure fiscali e bancarie
L’intento del Governo romeno di adottare un’ordinanza d’urgenza che consenta a coloro che hanno crediti bancari e un reddito massimo di 1610 lei (pari a 360 euro) al mese di ottenere un dimmezzamento della rata, per un periodo di due anni, tramite un’intesa con la banca, ha acceso gli spiriti a Bucarest. Presentata come modalità di sostegno a chi ha un basso reddito, ma paga le rate in tempo, la misura è stata definita dall’Opposizione e dal presidente Traian Basescu discriminatoria, mentre la Banca Centrale romena è stata accusata di essersi implicata in un progetto elettorale. Stando al presidente Basescu, i beneficiari della misura finirebbero col pagare alla fine di più, visti gli interessi bancari e il prolungamento del periodo di rimborso del credito.
Corina Cristea, 13.02.2014, 12:57
L’intento del Governo romeno di adottare un’ordinanza d’urgenza che consenta a coloro che hanno crediti bancari e un reddito massimo di 1610 lei (pari a 360 euro) al mese di ottenere un dimmezzamento della rata, per un periodo di due anni, tramite un’intesa con la banca, ha acceso gli spiriti a Bucarest. Presentata come modalità di sostegno a chi ha un basso reddito, ma paga le rate in tempo, la misura è stata definita dall’Opposizione e dal presidente Traian Basescu discriminatoria, mentre la Banca Centrale romena è stata accusata di essersi implicata in un progetto elettorale. Stando al presidente Basescu, i beneficiari della misura finirebbero col pagare alla fine di più, visti gli interessi bancari e il prolungamento del periodo di rimborso del credito.
“Non posso credere che la Banca Centrale possa essere implicata in un simile programma, perchè è uno falso, un inganno per chi ne beneficerebbe, ma anche per gli altri romeni. Ho verificato ed è vero, l’idea è venuta dalla Banca Centrale. Voglio che la Banca Centrale smetta subito di lasciarsi controllare da un governo corrotto. La deve smettere subito!”, ha detto Traian Basescu.
In risposta, la Banca Centrale ha annunciato di non aver preso alcuna decisione di politica monetaria o bancaria nella questione del riscaglionamento dei crediti bancari contratti dalla popolazione con redditi inferiori al salario medio netto. La Banca Centrale ha precisato che è stata solo consultata in merito a questo progetto prima e durante i negoziati delle autorità romene con il Fmi, la Commissione Europea e la Banca Mondiale.
Dal canto suo, il premier Victor Ponta ha risposto alle accuse del presidente. “La Banca Centrale è una delle poche istituzioni in Romania ad essersi guadagnata lungo gli anni il rispetto per il suo professionalismo, per l’equidistanza politica e per la sua dedizione a ciò che significa interesse pubblico e nazionale. Ci congratuliamo con la Banca Centrale e le auguriamo tanti successi anche d’ora in avanti nei suoi straordinari sforzi di assicurare la stabilità della Romania, a prescindere dai cambiamenti politici”, ha detto Victor Ponta.
Una misura fiscale all’attenzione dei governanti è anche la sostituzione dell’aliquota unica del 16% con l’imposta progressiva sul reddito, a tre scalini, prevista nella strategia fiscale e di bilancio del Governo per il periodo 2014-2016. I salari bassi potrebbero essere tassati dell’8-12%, per gli altri essendo mantenuta l’aliquota del 16%. Gli imprenditori affermano che, a prima vista, l’imposta progressiva sembra avere effetti positivi, in quanto porterà all’aumento del consumo nel ceto sociale più povero.