Immigrazione: rammarico UE per referendum in Svizzera
I leader dell’UE hanno espresso la delusione sul risultato del referendum in Svizzera, che, con un esito sul filo del rasoio, pari al 50,3%, limita il numero di potenziali immigrati dagli stati membri. Liniziativa è stata promossa dal partito di destra ed antieuropeista dellUnione democratica di centro (Udc/Svp).
Radio România, 10.02.2014, 14:35
I leader dell’UE hanno espresso la delusione sul risultato del referendum in Svizzera, che, con un esito sul filo del rasoio, pari al 50,3%, limita il numero di potenziali immigrati dagli stati membri. Liniziativa è stata promossa dal partito di destra ed antieuropeista dellUnione democratica di centro (Udc/Svp).
Il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, ha richiamato l’attenzione che gli accordi tra l’Unione e la Svizzera garantiscono la libera circolazione delle persone, e che limitarla significa rinegoziare le intese.
Dobbiamo vedere quale sarà l’effetto dei limiti alla libera circolazione su altri elementi del mercato unico, della libera circolazione dei beni, del capitale e dei servizi. E’ difficile limitare la libera circolazione delle persone senza fare la stessa cosa per quanto riguarda i servizi, ad esempio. Seguiranno numerosi negoziati”, ha dichiarato Martin Schulz.
Anche la Commissione Europea aspetta precisazioni dalla Svizzera, e un portavoce ha richiamato l’attenzione che la libera circolazione delle persone non è negoziabile. Un comunicato della Commissione rileva che l’UE esaminerà le implicazioni del voto in Svizzera sulla relazione complessiva tra le due parti.
Il corrispondente di Radio Romania a Bruxelles, Sorin Croitorescu, spiega che la Commissione richiama l’attenzione sul fatto che l’applicazione dell’esito del referendum va contro il principio della libera circolazione delle persone tra l’UE e la Svizzera.
Il tema è anche sull’agenda del Consiglio Affari Esteri dell’UE, in corso a Bruxelles. Prima della riunione, il primo ministro degli Esteri ad esprimere una posizione davanti ai media è stato il lussemburghese Jean Asselborn.
Dobbiamo rispettare, senz’altro, la volontà del popolo svizzero, però il risultato avrà delle conseguenze, in quanto non puoi avere accesso privilegiato sul mercato unico europeo e, d’altra parte, limitare la libera circolazione. I due elementi sono connessi”, ha spiegato il capo della diplomazia lussemburghese.
Successivamente, anche altri ministri degli Esteri presenti alla riunione di Bruxelles hanno ribadito questo punto di vista.