Economia: fine missione FMI a Bucarest
Le priorità delle riforme e la legislazione con impatto economico hanno dominato i colloqui svolti per un paio di settimane a Bucarest dai rappresentanti del Fondo Monetario Internazionale, della Commissione Europea e della Banca Mondiale, con il capo dello stato e il premier, con rappresentanti dei partiti, dei sindacati, degli imprenditori e delle ong.
Corina Cristea, 04.02.2014, 12:54
E’ stata una visita destinata alla valutazione dell’accordo di tipo preventivo concesso dal board de Fondo alla Romania lo scorso autunno, per un valore di circa due miliardi di euro e per un periodo di due anni, ai quali si aggiungono altri due miliardi dalla Commissione Europea.
Presentando le conclusioni della missione, gli esperti internazionali hanno fatto anche alcune raccomandazioni alla Romania, tra cui un alto tasso di assorbimento dei fondi UE e soluzioni per aumentare il consumo. Per il 2014, il FMI anticipa una crescita economica del 2,2% in Romania, dopo il 2,8% del 2013.
La buona annata agricola e le esportazioni si annoverano tra i fattori che hanno determinato questa crescita, ai quali si aggiunge il fatto che le importazioni più basse di energia hanno portato a un deficit minore del conto corrente. Il bilancio del 2014 è un bilancio degli investimenti e una delle priorità riguarda lo sviluppo dell’infrastruttura, fatto apprezzato dai rappresentanti delle istituzioni finanziarie.
Il loro ottimismo è legato anche ai bassi interessi nei prestiti richiesti dalla Romania, ma anche al fatto che il Paese può diventare esportatore di energia, il che potrebbe anche generare nuovi posti di lavoro. Individuata anche una soluzione alla vertenza tra il capo dello stato Traian Basescu e il Governo presieduto da Victor Ponta, che riguarda la crescita dell’accisa sui carburanti di 7 eurocentesimi, prevista per l’inizio dell’anno e rinviata di tre mesi, come condizione del presidente per promulgare la Finanziaria per il 2014. La misura non è stata inserita nella lettera d’intenti per il FMI, però verrà applicata dal 1 aprile sia per la benzina che per il gasolio.
Il premier ha inoltre annunciato che il Governo ha la luce verde dei partner internazionali per due decisioni con impatto economico. La prima riguarda i mutui. I pensionati e i dipendenti che hanno un reddito mensile massimo di 1.610 lei (circa 360 euro) e senza ritardi di oltre 90 giorni vedranno le rate dimezzate per un periodo di due anni.
La riduzione non potrà, però, superare i 500 lei (circa 110 euro) al mese. Una seconda misura si rivolge al settore privato e sarà applicata dal 1 luglio: lo Stato paghera la metà delle spese salariali per le imprese che generano almeno 20 posti di lavoro.