Economia: prosegue missione FMI a Bucarest
Giunta in Romania il 21 gennaio, una missione congiunta del FMI, della Commissione Europea e della Banca Mondiale effettua, fino al 5 febbraio, una visita di valutazione dell’accordo stand-by di tipo preventivo concluso con il nostro Paese lo scorso autunno. I creditori internazionali hanno discusso con esponenti del Ministero dell’Economia, dell’Agenzia delle Entrate, della Banca Centrale e delle organizzazioni sindacali. Sull’agenda: le priorità delle riforme economiche e il quadro legislativo con impatto sull’economia. Il pomo della discordia è l’introduzione dell’accisa supplementare sui carburanti, desiderata dai creditori internazionali e dal premier Victor Ponta, ma respinta categoricamente dal capo dello stato, Traian Basescu. Lo scorso dicembre, il presidente ammoniva che, se l’accisa fosse introdotta, non avrebbe firmato il memorandum con il FMI. Auspicato inizialmente per il 1 gennaio, l’aumento dell’accisa è stato, di seguito, rinviato dal Governo di tre mesi, ma il premier ha annunciato che è impossibile che vi si rinunci completamente.
Roxana Vasile, 29.01.2014, 12:36
Giunta in Romania il 21 gennaio, una missione congiunta del FMI, della Commissione Europea e della Banca Mondiale effettua, fino al 5 febbraio, una visita di valutazione dell’accordo stand-by di tipo preventivo concluso con il nostro Paese lo scorso autunno. I creditori internazionali hanno discusso con esponenti del Ministero dell’Economia, dell’Agenzia delle Entrate, della Banca Centrale e delle organizzazioni sindacali. Sull’agenda: le priorità delle riforme economiche e il quadro legislativo con impatto sull’economia. Il pomo della discordia è l’introduzione dell’accisa supplementare sui carburanti, desiderata dai creditori internazionali e dal premier Victor Ponta, ma respinta categoricamente dal capo dello stato, Traian Basescu. Lo scorso dicembre, il presidente ammoniva che, se l’accisa fosse introdotta, non avrebbe firmato il memorandum con il FMI. Auspicato inizialmente per il 1 gennaio, l’aumento dell’accisa è stato, di seguito, rinviato dal Governo di tre mesi, ma il premier ha annunciato che è impossibile che vi si rinunci completamente.
“È impossibile. Gliel’hanno detto anche gli esponenti del Fmi al presidente. Anche la Commissione Europea e il FMI hanno detto chiaramente che non si può ridiscutere la Finanziaria e, del resto, nè intediamo farlo”, ha detto Victor Ponta.
Traian Basescu afferma, invece, che l’aumento dell’accisa porterebbe alla crescita dei prezzi e dell’inflazione. Di conseguenza il presidente e il suo rivale politico, Victor Ponta, devono raggiungere un compromesso sulla tassa supplementare sui combustibili proposta, gradita dal FMI e dalla quale dipende la continuazione dell’accordo stand-by di 4 miliardi di euro. L’Esecutivo di Bucarest non intende però utilizzare questi soldi, che conferiscono credibilità davanti agli investitori stranieri, nel contesto in cui, negli ultimi 5 anni, la Romania è risucita a ridurre il suo deficit di bilancio e a implementare le riforme per cui si era impegnata in base al precedente accordo, del 2009.
Oltre all’argomento dell’accisa supplementare, la missione congiunta del FMI, della Commissione Europea e della Banca Mondiale ha affrontato, a Bucarest, anche la situazione delle imprese a capitale statale sotto monitoraggio. Si è discusso inoltre delle sfide nel settore finanziario-bancario, compresi il problema dei crediti non redditizi e le modalità di incentivazione del credito. I sindacati hanno proposto alla delegazione del FMI l’abrogazione dell’aliquota unica e l’introduzione delle imposte differenziate. Inoltre, i rappresentanti del Consiglio degli Investitori Romeni hanno proposto, tra l’altro, la riforma del sistema di raccolta dei contributi sociali, il ritorno dell’Iva dal 24 al 19%, la sua riduzione per i generi alimentari di base e l’esenzione dall’imposta sul profitto reinvestito.