Economia: missione FMI a Bucarest
Una missione congiunta del FMI, della Commissione Europea e della Banca Mondiale si trova a Bucarest, fino al 5 febbraio, per una doppia missione di valutazione. Stando al FMI, i colloqui con le autorità romene riguarderanno i recenti sviluppi economici, la ristrutturazione e l’eficientizzazione delle compagnie a capitale statale, le priorità negli investimenti con fondi pubblici e un loro più stretto monitoraggio, il controllo degli arretrati e misure di compenso del calo degli introiti al bilancio. Inoltre, il FMI desidera assicurarsi che il deficit di bilancio rientra nel target del 2,2% del Pil convenuto nell’accordo preventivo concluso con la Romania nel 2013.
România Internațional, 21.01.2014, 12:49
I finanziatori internazionali hanno rinviato la visita prevista per lo scorso dicembre, dopo il rifiuto del capo dello stato romeno, Traian Basescu, di firmare l’ultima lettera d’intenti con il FMI. Il presidente non era stato d’accordo con l’introduzione, convenuta con gli esperti degli enti creditizi internazionali, dal 1 gennaio, di un’accisa supplementare di 7 eurocentesimi sul litro di carburante, minacciando di non promulgare la Finanziaria 2014 se non vi si sarebbe rinunciato. Il premier Victor Ponta ha affermato che non discuterà con il FMI su questo tema, ma ha precisato che l’accisa sarà applicata dal 1 aprile, e l’effetto sarà analizzato dopo il primo semestre.
D’altra parte, gli imprenditori romeni chiedono al Governo trasparenza nei negoziati con il FMI e insistono su misure di rilassamento fiscale, come l’esenzione dall’imposta sul profitto reinvestito, l’aumento del finanziamento dei programmi che generano posti di lavoro e la riduzione dell’imposizione dei salari.
“Crediamo che, nel caso di questi negoziati, per poter consolidare la prospettiva di crescita economica di quest’anno, ci siano misure che il Governo dovrebbe discutere e della cui necessità dovrebbe cercare di convincere i tre enti creditizi internazionali; tra queste misure, l’esenzione dall’imposta sul profitto reinvestito — una vecchia storia, ma che non è stata mai capita — che consenta ai gruppi di imprese romene di avere il consolidamento fiscale, come succede in Romania con i gruppi internazionali, come anche misure che portino all’aumento delle somme stanziate a certi schemi di sostegno allo sviluppo dell’ambiente d’affari”, ha spiegato il segretario generale dell’Associazione degli Imprenditori Romeni, Cristian Parvan.
Il premier Victor Ponta ritiene che la richiesta di esenzione dall’imposta sul profitto reinvestito abbia grandi chance di essere applicata dal 1 luglio, visto che nel 2013 le cose sono andate bene per quanto riguarda la crescita economica, il deficit, l’assorbimento dei fondi europei e l’aumento degli investimenti. L’Opposizione democratico-liberale ha chiesto all’Esecutivo di rispettare il deficit convenuto con il FMI attraverso misure di crescita economica e di riduzione dell’evasione fiscale, e non attraverso nuove tasse e imposte. Ricordiamo che l’accordo preventivo concluso dalla Romania con il FMI, la Commissione Europea e la Banca Mondiale è valido per un periodo di 2 anni ed ha un valore di 4 miliardi di euro, fondi che il Governo intende utilizzare solo se assolutamente necessario.