Miniere: Camera boccia modifiche normativa
La Camera dei Deputati, decisionale in questo caso, ha bocciato il progetto per la modifica della Legge sulle miniere, bocciato il giorno prima anche dal Senato. La bozza prevedeva, tra l’altro, che in Romania non possono essere impiegate nell’estrazione tecnologie inquinanti per l’ambiente, menzionando però l’obbligo di utilizzare i più avanzati metodi di sfruttamento.
Roxana Vasile, 11.12.2013, 13:15
Il gruppo parlamentare dei liberali, che fanno parte della coalizione al governo, ha sostenuto il progetto, che secondo il deputato Răzvan Mironescu è benefico sia per i cittadini che per l’economia.
“La nostra azione è volta a scoraggiare le pratiche illecite, immorali o pericolose nell’industria mineraria e a favorire lo sfruttamento sicuro, efficace e redditizio delle risorse del nostro Paese, impiegando le più recenti tecnologie disponibili in ogni settore”, ha dichiarato il deputato Răzvan Mironescu.
L’opposizione ha criticato però il progetto di modifica della legge sulle miniere. “In questo disegno di legge, purtroppo nemmeno l’acqua delle sorgenti sfugge all’imposizione da parte del Governo. Viene introdotta una quota anche per questo tipo di aspetti. Non siamo d’accordo neanche con gli emendamenti relativi al fondo forestale, alle vie di accesso e gli esempi potrebbero continuare”, ha detto il deputato democratico-liberale Lucian Bode.
La legge sulle miniere non serve gli interessi della Romania e dei romeni – ha affermato anche il deputato indipendente Vasile Oajdea. “E’ una legge, secondo noi, pericolosa, perché è contraria agli interessi dei semplici cittadini, non garantisce il diritto alla proprietà, anzi, è benefica agli interessi degli stranieri, delle grandi corporazioni, e proprio per questo credo che non bisogna adottarla”, ha dichiarato il deputato.
Di recente, il quotidiano Romania Libera scriveva che i nuovi provvedimenti previsti dal disegno della legge sulle miniere avrebbero dovuto coprire anche l’attività a Roşia Montană.
Sebbene non ci sia alcun riferimento esplicito a questo sfruttamento nel centro del Paese, neanche nel titolo — aggiungeva il giornale –, la bozza regolava, implicitamente, l’estrazione di giacimenti di oro e argento “di particolare interesse pubblico”, definiti come “progetti tramite cui vengono estratti annualmente almeno cinque tonnellate di oro”.
Però, un unico sfruttamento può essere inserito al 100% in questa categoria — quello di Roşia Montană, dove la compagnia canadese Gold Corporation stima di poter estrarre 15 tonnellate di oro all’anno.
A Bucarest e a Cluj Napoca (ovest), più istituzioni pubbliche sono state presidiate da militanti ecologisti e da rappresentanti di alcune organizzazioni civiche, contrari al disegno di legge sulle miniere, i quali ritengono che una simile legge darebbe luce verde a sfruttamenti come quello di Roşia Montana.
Da settembre, ogni domenica, nel centro della capitale, si svolgono proteste di coloro che si oppongono al progetto minerario, contestando le attività di sfruttamento previste nella zona dei monumenti archeologici, la deviazione dei corsi d’acqua o le espropriazioni forzate.